Intervista al Dott. Giovanni Lo Storto, Direttore Generale della Luiss

a cura di Nicola Pigna

Quali le nuove prospettive operative della LUISS per questo anno accademico?

Sul piano strettamente operativo, senza dubbio la novità più importante è rappresentata dai 5000 metri quadri di spazi che, nella sede di Viale Romania, vanno ad incrementare le dotazioni logistiche soprattutto a disposizione della didattica e, quindi, a migliorare ulteriormente la qualità della nostra campus life. In un quadro più ampio, oltre comunque a tutta una serie di cantieri destinati a sostenere questo trend di sviluppo delle nostre strutture, c’è da evidenziare la nomina dei nuovi Direttori di Dipartimento per Impresa e Management, Economia e Finanza e Scienze Politiche. Insieme al Direttore Di Giurisprudenza, la squadra raccoglierà il testimone dell’importante lavoro svolto dai predecessori e ci aspettiamo interpreti le tendenze dei moderni saperi, traducendole in didattica e ricerca di eccellenza per i nostri studenti.

Come la nostra università sta cogliendo la grande opportunità della internazionalizzazione degli studi?

Possiamo dire che l’internazionalizzazione, da sempre nel nostro acronimo e DNA, è ora in cima anche ai nostri obiettivi strategici e si traduce in alcune azioni precise: la spinta a internazionalizzare maggiormente la faculty, l’incremento degli accordi per i double degree e per la cooperazione con atenei esteri per scambi di studenti, la costante verifica del livello e dell’efficacia dell’offerta formativa in lingua straniera, l’attività di cosiddetta “attraction” verso gli studenti provenienti dall’estero (anche attraverso l’orientamento operato con la Summer School), l’impulso a rendere più internazionali tutte le varie componenti della campus life, il percorso per ottenere l’accreditamento in certi ranking di maggior rilievo e prestigio nel mondo. Tutto ciò, per poter racchiudere nella “LUISS experience” i connotati di varietà di cui il mondo moderno si compone e far sì che i nostri studenti possano viverla maturando la consapevolezza che il loro orizzonte non è quello della città da cui provengono o in cui studiano.

Il grande impegno sociale profuso nelle rilevanti iniziative di solidarietà in favore dei più deboli ( festa di Natale e Gran ballo) continueranno anche quest’anno a sensibilizzare gli studenti verso i più poveri e disagiati? Quale lo scopo formativo di tali attività?

Ogni giorno trascorso in LUISS è un giorno che ci ricorda che siamo persone fortunate, perché abbiamo famiglie, risorse, reti di relazioni che ci mettono nelle migliori condizioni per crearci il nostro futuro e realizzare i nostri progetti, i nostri desideri. Non dobbiamo ricorrere agli esempi di grandi personalità per capire che questo privilegio si porta appresso una grande responsabilità: quella di trovare il modo per restituire alla società qualcosa, perché possa essere messo a disposizione di chi non ha questo privilegio. Proprio per questo abbiamo così tanto intensificato il nostro impegno in direzione della solidarietà, dando corpo a iniziative come volontariaMENTE, Libera terra, Made in carcere, o a quelle con il Villaggio EveryOne di Save the Children. Questo, nella profonda convinzione che volontariato e solidarietà non sono qualcosa di “accessorio”, da fare a latere degli studi, se si ha voglia e tempo. No. Sono parte integrante del nostro progetto formativo e devono diventare parte integrante del modo di essere dello studente (e del laureato) LUISS.

L’anno scorso è stato regolato il fenomeno associazionistico nella nostra università. Quale lo scopo e le opportunità di tale iniziativa volta alla miglior armonizzazione possibile tra le componenti che arricchiscono la vita del nostro ateneo?

L’iniziativa degli studenti, il dibattito, il confronto sono imprescindibili per la crescita sana delle persone nell’università. Lo dico avendo un passato di attivissimo e convinto promotore di gruppi e realtà di associazionismo, da studente prima e da laureato poi. Detto questo, è fondamentale mantenere sempre il giusto equilibrio tra la messe di bellissime idee di cui i giovani sono portatori e gli aspetti pratico-operativi che implica il metterle in pratica. La regolamentazione che abbiamo introdotto serve a garantire da un lato pari opportunità, dall’altro possibilità di fruire al meglio degli spazi e della disponibilità dell’Ateneo, dall’altra ancora a indirizzare le risorse verso le iniziative che hanno maggior robustezza e che sono capaci di fare sintesi del più ampio panorama d’interessi degli studenti e dell’università.

Qual è il suo “in bocca al lupo alle matricole” e quali le speranze che possono nutrire nella nostra università e nel percorso di studi che si accingono a iniziare?

Ogni anno, incontrare le matricole è per me un momento di grande intensità, che mi porta a rivivere per un attimo il caleidoscopio di emozioni del mio primo giorno, da matricola, in LUISS. L’augurio è che possano, con il nostro aiuto, davvero cogliere tutte le opportunità che il percorso formativo e il nostro forte apparato di accompagnamento verso il mercato del lavoro (in primis, la biografia dello studente e il placement) gli mette davanti. Quella è la precondizione per un futuro di grandi soddisfazioni personali e professionali, di autorealizzazione piena, un futuro con un ruolo nella società giocato da leader e con responsabilità, un futuro che non va atteso, ma costruito sin dal primo giorno vissuto da matricola.

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