Alla scoperta di Claudia Conte.

a cura di  Paolo Fontana – 

Quando iniziò a praticare atletica leggera, il suo allenatore pensò che avrebbe smesso presto. “Arrivavo sempre ultima, e tutti credevano che non fossi in grado di migliorare”. Ma lei non è un tipo che si arrende facilmente e dopo due anni di duro lavoro e di forte positività divenne la più brava del gruppo. Solo a quel punto decise che poteva smettere. Claudia Conte è una studentessa del quarto anno di giurisprudenza della Luiss. Vi chiederete perché ce ne interessiamo al punto da scrivere un articolo su di lei;  magari invece non vi state ponendo questa domanda perché siete dei conoscitori del mondo dello spettacolo, e quindi sapete benissimo che Claudia a soli 23 anni è già una celebrità. Conosciuta al corso di francese della Luiss, quando mi mostra diversi articoli de “Il Messaggero” che parlano di lei, capisco di stare parlando con una ragazza fuori dal comune. Quando poi mi porge il suo biglietto da visita non ho più dubbi.  “Attrice, autrice, redattrice, presentatrice, fondatrice dell’APS Nova Era” è una descrizione eloquente. Così ci ritroviamo davanti ad un Martini, con Claudia che si presta volentieri a raccontare ai lettori di Iuris Prudentes la sua folgorante carriera, con il radioso sorriso che la contraddistingue. Così apprendiamo che a 14 anni un animatore di un villaggio turistico si accorse per caso che questa ragazzina sapeva recitare con una maestria sorprendente;  la voce si sparse tra gli addetti ai lavori e in breve tempo entrò a far parte di una compagnia teatrale. Il Canto del cigno di Cechov le diede i crismi da predestinata, e contemporaneamente al diploma di maturità classica conseguì anche il diploma all’accademia teatrale del “Teatro dell’Appeso” di Amedeo Di Sora. Oggi la ritroviamo attrice e produttrice di “Gioventù sballata”, un docufilm realizzato per la Regione Lazio con l’Associazione di Promozione Sociale Nova Era -la ONLUS da lei fondata- e lanciato con un evento organizzato dal Presidente della Fondazione “Roma Europea” Cesare San Mauro, che ha visto protagonisti il Sen. Giovanardi e Vladimir Luxuria. Ma il documentario non si accontenta del grande pubblico, vuole penetrare anche nelle piccole realtà. “Proprio stamattina sono stata in due licei a presentare il film ai ragazzi, insieme a due illustri psichiatri e a due ex tossico-dipendenti che hanno voluto raccontare la loro storia, per evitare che altri ripetano i loro stessi sbagli”. Claudia è una ferma sostenitrice della funzione pedagogica dell’arte. “Non deve essere fine a se stessa, ma lasciarti dentro qualcosa”. Si è soliti affermare –a buon diritto- che l’arte è espressione della società che la produce. Il mondo contemporaneo sembra aver perso i suoi punti di riferimento ideali, con la piaga del relativismo che sembra aver fatto terra bruciata intorno a sé nella pratica etica. L’arte contemporanea, in parallelo, sembra gridarci questo assordante vuoto di contenuti che riempie il nostro secolo del suo nulla. Ebbene, Claudia non si riconosce in questo decadimento e lo vuole testimoniare con il suo impegno creativo. “Sebbene ci siano molti pregiudizi in merito al mondo dello spettacolo, io sono una ragazza all’antica, con solidi valori”. Quando ci racconta dei suoi progetti il suo entusiasmo è contagioso. Non fatichiamo quindi a comprendere come sia riuscita a coinvolgere nel cast di “Gioventù sballata” artisti quali Lando Buzzanca, Giulio Base, Eleonora Cadeddu, Elena Russo, Elisabetta Pellini e…. Vincenzo Bocciarelli. Beh, con lui sarà stato un po’ più facile no? “Sì, Vincenzo è il mio fidanzato. Stiamo insieme da pochi mesi, ma sento che è l’uomo della mia vita, nonostante sia molto più grande di me. Non viviamo insieme perché sono contraria alle convivenze, ma pensiamo di sposarci. Però  prima mi voglio laureare”. Sa bene che se interrompesse gli studi darebbe un dispiacere alla sua famiglia, a cui è molto legata. I suoi genitori –persone comuni, senza alcun legame con il mondo dello spettacolo- all’inizio non erano certamente entusiasti che lei intraprendesse questa carriera. “Ma non mi hanno mai impedito di seguire i miei sogni” . Sogni che non dimenticano mai il sociale, il desiderio di fare qualcosa per gli altri. “Sto lavorando a due short movies, uno sull’Alzheimer e uno sulla camorra”. Se pensate che questo sia tutto vi sbagliate, perché tra un film e l’altro, tra un recital e un esame di procedura penale da preparare, Claudia sta girando l’Italia per il tour teatrale “Solo l’amore resta”  con il suo Vincenzo Bocciarelli. “Siamo solo noi due e ripercorriamo i dialoghi più belli e passionali della storia della letteratura. Raccontiamo l’amore, in tutte le sue forme. L’amore vero, quello che porta a Dio”. Claudia è molto credente e non lo nasconde. Anche per questa ragione l’ha segnata così tanto interpretare la parte di Claudia Procula, moglie di Ponzio Pilato, nella sua veste di intermediaria tra Dio e l’uomo, quando tenta di convincere il marito a non mettere a morte Gesù Cristo. Claudia è un’artista versatile e multiforme. Si è affermata rapidamente anche nel panorama letterario, dapprima con l’esordio poetico “Frammenti rubati al destino” e poi con il romanzo “Soffi vitali, quando il cuore ricomincia a battere”, il cui successo è stato persino superiore alla aspettative. E’ un libro che dice molto di lei, della sua personalità e del suo essere diversa dalla maggioranza dei suoi coetanei. In un epoca in cui nelle giovani coppie è frequentissimo fare conoscenza “virtuale” in chat e poi solo in seguito incontrarsi dal vivo, Claudia capovolge il paradigma e sceglie di raccontarci un incontro reale, a cui poi fa seguito uno scambio epistolare. Avete capito bene: non stiamo parlando di social network, ma di vere e proprie lettere. Claudia vuole farci riscoprire il romanticismo del profumo della carta, dell’inchiostro che tradisce il tremito delle dita mentre scrivono alla persona amata, dell’unicità ed irripetibilità di qualcosa di stupendamente sentito e anacronisticamente personale. “Ho scritto questo libro nel momento più buio della mia vita. Mio nonno era appena morto tra le mie braccia, ed avevamo appena scoperto che l’Alzheimer stava iniziando a consumare la vita di mia nonna….i miei nonni sono stati per me come dei genitori, io e loro ci siamo sempre amati con un amore che è come un fuoco che continua ad ardere, anche se intorno c’è soltanto cenere senza più legna” . ,Dopo numerose presentazioni con importanti ospiti –tra cui tiene a ricordare una presentazione in musica con Edoardo Vianello- a Maggio lo presenterà al Lingotto di Torino. Una vita densa di impegni, che lei affronta con grande determinazione. “Nella mia vita nessuno mi ha mai regalato nulla, la mia famiglia non conosceva nessuno che fosse inserito nell’ambiente, mi sono sempre guadagnata tutto con il lavoro e l’impegno. Ogni obiettivo va perseguito e raggiunto con la massima tenacia.” Le faccio notare che, spesso, chi raggiunge il successo in così poco tempo –specialmente partendo da una condizione di outsider– attira su di sé molte invidie e le chiedo se qualcuno, invidioso di lei, abbia mai tentato di metterle i bastoni tra le ruote. La risposta è sorprendente: “Non penso mai a chi mi fa del male. Preferisco concentrarmi su chi mi fa del bene. Le malignità, le energie negative e i sentimenti negativi non mi appartengono. Fanno solo perdere tempo. Credo sia meglio armarsi di positività e guardare sempre al futuro; per quanto riguarda il passato invece preferisco ricordare solo le cose belle”. Claudia ci racconta di essere lontana da ogni bassezza d’animo, e di preferire l’interiorità all’apparenza. “Agli inizi della mia carriera, per emergere ho presentato anche concorsi di bellezza. Mi è stato utile, ma non lo rifarei, perché ho trovato tanta vacuità, con la ricerca ossessiva dell’apparire piuttosto che dell’essere”. Infine, da caporedattrice di “AD Model”, Claudia trova il modo di conciliare due altre passioni come il giornalismo e la moda. E’ testimonial delle stiliste Anna Bruna Coppola e Barbara Galimberti, i cui abiti sa ben valorizzare davanti ai fotografi, grazie a quella genuina spontaneità che la fa sentire a suo agio nei contesti più svariati. Al termine di questa chiacchierata –e di un sempre ottimo Martini- mi chiedo come accidenti faccia un’artista a 360 gradi come Claudia a seguire pure l’Università. Rivolgo una rapida occhiata alle sue frasi che mi sono appuntato e trovo la risposta: “Ogni obiettivo va perseguito e raggiunto con la massima tenacia”.

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