Ars Retorica: da Socrate a Trump

A cura di Andrea Franchella-

La retorica può essere definita come l’arte della persuasione,vale a dire il tentativo dell’uomo di influenzare gli altri attraverso l’uso della parola. E’ pura pratica,come la definiva Aristotele (Τέχνη ῥητορική ); uno strumento, una tecnica che ci porta ad un fine. Il primo a teorizzare la retorica come scienza fu Empedocle( V secolo a.C), i cui allievi Corace e Tisia scrissero veri e propri manuali sull’argomento. In ambito politico il progresso più imponente si ebbe ad Atene dove, nelle assemblee, i presenti si lasciavano influenzare da colui che appariva più sicuro. Nell’età repubblicana l’abilità oratoria era sinonimo di un’alta elevazione sociale in quanto era un’arte da affinare con il tempo, elemento fondamentale nell’ otium della nobiltà romana. Lo stesso Cicerone che per la sua abilità oratoria divenne celebre avvocato dell’epoca, scriveva dello stretto legame tra filosofia e retorica: quest’ultima senza contenuti consistenti risulta vuota. E’ cambiato qualcosa dall’età classica ad oggi? Il fine dell’ars oratoria è cambiato? No, il fine è lo stesso. Il declino dell’abilità oratoria è legato alla crisi dei valori che sta attraversando la nostra società. Ci troviamo di fronte ad un cambiamento che non riguarda solo il modo di comunicare ma anche il contenuto. E’ degradato il discorso pubblico in tutti i campi: dal confronto politico alla comunicazione d’impresa, una lotta a colpi di slogan priva dello spessore che l’arte retorica assicura alla discussione. L’ars retorica è stata sostituita dall’eccessiva rapidità comunicazionale e informativa. L’uomo politico moderno fa dell’apparenza il suo biglietto da visita, si sente però il bisogno di recuperare la forma che non è disgiunta dal contenuto. Bisogna fare attenzione: esiste una tradizione che risale a Platone di ostilità verso la retorica vista come lo strumento dei demagoghi. Platone aveva capito come la folla potesse essere influenzata con facilità. Egli si insospettiva della natura strumentale dei metodi torpidi della persuasione in contrasto con la logica della ricerca filosofica. La retorica di per sé non è né buona né cattiva, è solo una tecnica per raggiungere un obiettivo. E’ un’arma a doppio taglio, usata per scopi positivi e negativi. La retorica negativa è fine a se stessa ed quella che oggi prevale. Purtroppo la società moderna ormai lacerata dalle illusioni, vittima del consumismo è soggetta all’uso superficiale della persuasione ed è per questo che la retorica nata come salvezza della società è oggi per essa una rovina.

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