La degenerazione della politica italiana

A cura di Andrea Matrone-

La politica italiana dello scorso secolo è stata caratterizzata dalla presenza di tanti uomini dal grande valore professionale, culturale, umano, dotati di un grande senso dello Stato e delle Istituzioni. L’emerito presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che da poco ci ha lasciato, ne è uno degli esempi più evidenti. Al contrario la politica attuale è troppo spesso appannaggio di personaggi mediocri, privi di qualsiasi forma di rispetto per le istituzioni, di amore per lo Stato, impegnati solo a perseguire i propri interessi personali a qualsiasi costo e pronti ad alzare i toni in ogni caso, contro tutto e tutti.  Vi è un’incapacità diffusa di farsi portatori di progetti di ampio respiro, almeno in apparenza di perseguire degli ideali, magari criticabili, ma pur sempre ideali. Il meglio che la nostra politica riesce ad offrire sono dei discorsi populisti, distruttivi, oppure millantare una presunta onestà che non trova alcun riscontro. La classe politica non fa altro che dare esempi negativi, è ormai del tutto priva di autorevolezza. I cittadini, avviliti e delusi, preferiscono astenersi dall’esercitare il loro diritto-dovere di voto, come se non volessero rendersi complici dell’elezione di nessuno dei nostri politici. Testimonianza ne è la scarsissima affluenza alle urne delle ultime elezioni amministrative, in cui molti sindaci sono stati eletti con percentuali in termini assoluti davvero bassissime. Eppure è risaputo che in Italia ci sono tanti cittadini di enorme valore. Questi però si guardano bene dal dedicarsi alla res publica, consapevoli che allo stato dei fatti la politica italiana è tanto inquinata da poter solo infangare il loro nome. Tuttavia il nostro Paese non riuscirà mai a progredire fin quando non si creeranno le condizioni perché si realizzi l’ideale platonico del governo degli aristoi, cioè dei migliori che la società riesce ad esprimere. Si parla troppo spesso dei costi della politica e troppo poco della qualità della stessa. Nessun referendum o riforma cambierà veramente le cose, ciò che farà la differenza saranno delle Istituzioni formate dalle eccellenze della nostra società che abbiano conoscenza, coscienza e passione per l’impegno.

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