Virginia Raggi e la congiura dei frigoriferi massoni

In cauda venenum

A cura di Dario Tasca

Quello che la P2 non ci ha detto, il segreto che Licio Gelli si è portato nella tomba, è stato finalmente svelato: le più potenti logge d’Italia hanno assoldato un esercito di frigoriferi per sovvertire il potere capitolino. Non è bastata l’enorme statua equestre di Marco Aurelio a guardia del Campidoglio per difendere la neonata giunta da un terribile attacco; nelle scorse settimane, infatti, nel silenzio generale, un’orda di frigoriferi incazzati, manco fosse un revival della mai compiuta operazione Gladio, ha invaso Roma. E, come di regola per le organizzazioni segrete, nessuno se n’era accorto, finché il sindaco – pardon, “la sindaca” – non ha pronunciato il suo “Quousque tandem abutere, frigoriferes, patientia nostra?”; di lì tutta un’esplosione di risa, sfottò, insulti che non vi dico! Eppure la prima cittadina non ha tutti i torti, in effetti la nostra pazienza è finita davvero. È finita da quando vivere a Roma vuol dire fare lo slalom fra cassonetti strapieni e monnezza, per andare ad afferrare un bus che da quella monnezza sembra essere stato tirato fuori, e dove la gente dentro, proprio come la monnezza, è accatastata. Tornando a noi, la risposta al fuoco (al gelo, oserei dire) non si è fatta attendere, ed è arrivata proprio dall’Aula Giulio Cesare; ci riempite di frigoriferi? E noi vi scateniamo contro bancarelle e bancarellari, all’urlo di guerra “Te sfonnamo”. E così è stato, infatti, che la maggioranza ha permesso alle bancarelle di rimanere su piazza, forse sperando che siano loro a liberarci di un po’ di monnezza. Insomma, in tutta questa giostra di monnezza e monnezzari, va spezzata una lancia a favore di Virgi5stars: evidenze processuali lo ammettono, a Roma c’è un losco giro di affari che specula sui rifiuti e che è duro a morire quasi quanto l’olezzo che promana dalle discariche disseminate per la Città Eterna. Chissà, magari un giorno un’orda di microonde instaurerà una dittatura illuminata e allora vivremo tutti più tranquilli. Nel frattempo, occhio ai frigoriferi.

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