Cari studenti internazionali, sono fiera di voi

A cura di Benedetta Cruciani-

Conoscete il Double Degree Luiss? Si tratta dell’opportunità offerta dalla nostra università di conseguire la doppia laurea frequentando un anno di magistrale in Italia e un anno in un Paese a scelta. Per fortuna o per coincidenza, mi sono trovata a vivere in prima persona l’esperienza di vita offerta ai nostri colleghi in Russia.  

Molti pregiudizi mi affollavano la mente riguardo la città di Mosca. Si, quel tipo di stereotipo visto o letto in terza persona, che però fa breccia nel cuore degli uomini e tinge il colore delle loro idee quasi quanto qualsiasi verità sperimentata in prima persona.

Temevo il suo passato sovietico, il clima, il modo di porsi della gente, e in parte si può dire fossero paure fondate, ma la verità è che Mosca è molto più di questo. Con il trilione di luci di cui scintilla ogni notte, è davvero in grado di comunicarti qualcosa, o forse, di farti mettere in discussione.

Più che una città costruita a misura di uomo, sembra edificata per le esigenze di piccoli giganti; ogni singolo elemento è proposto su scale nettamente amplificate rispetto alla consuetudine: dalle strade alle scuole, dai ministeri alle residenze. Questo è il prodotto di un’architettura volta a dimostrare e forse ad esasperare la grandezza di un Paese che si prospettava potesse competere con il gigante occidentale Statunitense. In realtà più che mettere in luce la città, queste caratteristiche invitano a riflettere. La sua maestosità ha il duplice potere di insegnare a coloro che si sentono grandi a tenersi pronti ad inchinarsi di fronte ad una realtà che sarà sempre più forte di loro, mentre coloro che come me, si sentono piccoli, vengono spronati a brillare, brillare come tutte quelle luci che ogni sera splendono sul Cremlino, a tirare fuori il carattere per competere con tenacia.

Così al mio ritorno, questa città mi ha lasciato a riflettere su cosa voglio dalla mia vita, cosa sono pronta a sacrificare per ottenerlo, ma soprattutto su come far emergere quella mia personalità nascosta che il vento siberiano ha riportato alla luce, disperdendo paure, distrazioni, dubbi propri di tutti i periodi di transizione. Ma immagino, da neo ventunenne,  che essere giovani sia una continua corsa per trovare se stessi, e di certo Mosca è la città giusta per farlo. Per questo sono fiera di voi studenti internazionali lì in soggiorno. Avete compiuto la giusta scelta. Sfruttatela al massimo

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