Vaccinazioni: tra obbligo sanitario e consenso informato

A cura di Ludovica Spigone-

Il consenso informato è l’espressione della consapevole adesione al trattamento sanitario proposto dal medico.
Tale strumento non relegato ad un mero adempimento burocratico, è volto a tutelare la corretta informazione del paziente affinché sia pienamente consapevole della scelta prospettata dal medico.
La Convenzione di Oviedo del Consiglio d’Europa riporta al capitolo II art.5: “Un intervento nel campo della salute non può essere effettuato se non dopo che la persona interessata abbia dato consenso libero e informato. Questa persona riceve innanzitutto una informazione adeguata sullo scopo e sulla natura dell’intervento e sulle sue conseguenze e i suoi rischi. La persona interessata può, in qualsiasi momento, liberamente ritirare il proprio consenso”.
A sostegno di tale principio si è espressa anche la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e il Codice Deontologico medico nell’art.35:” Il medico non intraprende né prosegue in procedure diagnostiche e/o interventi terapeutici senza la preliminare acquisizione del consenso informato o in presenza di dissenso informato”. In caso contrario, può configurarsi un illecito civile, penale e deontologico.
Con l’emanazione del Decreto-legge 7 giugno 2017,n.73 (“Decreto vaccini”) si è esteso l’obbligo di alcune vaccinazioni per la frequenza della scuola, tuttavia, a far da contorno alla novella legislativa, c’è stata una contestuale divulgazione mediatica di informazioni scientificamente non corrette in merito ai possibili rischi derivanti dalla vaccinazione stessa. L’Ordine provinciale di Roma dei Medici Chirurghi si è sentito perciò in dovere di intervenire per un chiarimento in merito alla eventualità di rifiuto da parte dei titolari della potestà genitoriale di firmare il consenso informato ritenendolo derogato dalla obbligatorietà della vaccinazione imposta dalla nuova normativa.
L’Ordine, conclude che:” L’obbligatorietà della vaccinazione non appare come alcuna deroga al principio per cui il medico debba raccoglierne il consenso prima di procedere alla vaccinazione, dopo aver escluso che possano esservi circostanze ostative alla vaccinazione e dopo aver opportunamente informato. Nessuna vaccinazione, pertanto, senza il consenso dei genitori”.
Ad ogni buon conto ci si auspica la massima disponibilità al dialogo aperto e costruttivo tra le famiglie ed il personale sanitario della ASL affinché si possa raggiungere la complementare consapevolezza del beneficiario.

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