Lo sport e la sua “razza” inquinata

L’essere umano ha questa inspiegabile tendenza a inquinare, non mi riferisco esclusivamente al significato letterale del termine (Greta mi dispiace, questa volta non parliamo di te). L’essere umano ha l’inclinazione viziosa all’inquinamento della bellezza, siamo circondati da monumenti e musei ma manchiamo di educazione alla sensibilità.

Nello specifico vorrei fare riferimento alla questione sorta a seguito della partita Hellas Verona – Brescia, utilizzandola a mero scopo esemplificativo. Spopola sui giornali la reazione di Mario Balotelli a seguito dei cori razzisti subiti nello stadio veronese, nonché la replica di Castellini, capo ultras del Verona. Vi chiederete cosa questo abbia a che fare con l’inquinamento, ve lo spiego subito.

Il contesto generale nel quale questo spregevole episodio si inserisce è quello sportivo, calcistico nello specifico. Lo sport dovrebbe essere una medicina ai mali sociali, educare al rispetto e al sacrificio. Nel Mulino che vorrei sarebbe bello poter andare allo stadio per insegnare ai più piccoli la bellezza di mantenere il fiato sospeso durante un’azione e magari abbracciarsi forte, con le lacrime agli occhi nel momento in cui il pallone riesce a sfondare la porta. Sarebbe bello poter insegnare che, a volte, perdere insegna più che vincere, l’accettazione della sconfitta e la capacità di rialzarsi è una delle sfide più grandi che la vita ci pone davanti.

Purtroppo, però, non siamo nel Mulino che vorrei, una cosa tanto preziosa e pura come lo sport diviene teatrino di violenza e rabbia repressa. Il problema fondamentale non sono certo le dichiarazioni becere e infime del capo ultras, il problema è che anche questo episodio diventerà uno dei tanti motivi che ricorderemo con vergogna, non ci saranno conseguenze eclatanti, non ci sarà coscienza e riprovazione sociale sul fatto.

Il calcio diventa un mero palcoscenico sul quale esporre le maschere del degrado sociale in cui versiamo, mi vergogno anche solo a condividere la cittadinanza con persone capaci di esprimere concetti di tale bassezza, eppure ricordo che, non poco tempo fa, questo mare magnum di soggetti infimi, difendeva la Costituzione, proclamava inni di sacralità in favore della Carta ma, evidentemente, aveva dimenticato di leggere anche solo i primi articoli della stessa.

L’essere umano e la sua tendenza putrescente a inquinare sono solo fonte di tristezza, nel fantastico Mulino che vorrei, non solo lo sport e il calcio sarebbero fucina di pulizia di pensiero ma, le persone oneste e amati della limpidezza avrebbero più coraggio nell’esporre il proprio dissenso e, finalmente, opporsi al deterioramento malato che avvelena la nostra società.

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