DeliRando

È il Quarto anno che il peggior abominio del giornalismo universitario esce sul sito
di Iuris Prudentes. Probabilmente siamo alle battute finali, ma l’erba cattiva non
muore mai….

2021: inizio con il botto.

Visto che per molti di voi questo Natale e successivo Capodanno non sono stati così felici, ho evitato di far uscire questa rubrica, onde non esasperare gli animi, già tesi.
Tuttavia ora le feste sono finite, dunque vi beccate la vostra dose di scempiaggini by Lupo Alberto.

Non tornerò sul tema dell’assalto a Capitol Hill, siccome è ormai una notizia vecchia e completamente inflazionata. Mi limito a riconoscere che, mentre il defunto 2020 era iniziato con l’uccisione di un generale iraniano, sta volta il botto i cari yankees lo hanno fatto a casa loro: self-made men.

Ora Washington D.C è blindata, decine di migliaia di militari sono stati schierati per proteggere
l’insediamento del democratico Biden e della sua Vice Harris. La situazione è degna del genere apocalittico – distopico, cioè quelle pellicole del tipo “La Notte del Giudizio” o “La Notte dell’anarchia”.

Volete ulteriori spiegazioni sui film? Contattate il redattore Adriano Rossi, esperto di cinema, io oltre ai titoli non vado e non faccio il critico se non dietro lauto compenso.

E il Tycoon? Beh è pronta per lui una bella procedura di Impeachment, che sarebbe la seconda in quattro anni. Si dica qualunque cosa negativa sul Presidente uscente, ma nella Storia il nostro Donaldo è riuscito ad entrarci… a gamba tesa.

Mamma, ho rottamato il Governo.

Nell’Italia Giolittiana, nasceva dalla fantasia di Vampa (Luigi Bertelli) il celebre personaggio di Giovanni “Giannino” Stoppani, meglio noto come “Gian Burrasca”.

Chi era costui? Era un simpatico discolo (se non sapete il termine, cercate sul dizionario) nato in una famiglia borghese fiorentina. Di più non dico, andate a leggere il libro o se siete pigri guardate lo sceneggiato con Rita Pavone.

In Italia, dove per ”Giolitti” si pensa solo ad un famoso bar romano, esiste ancora un Gian Burrasca? Sì, per molti italiani il discolo per eccellenza è Matteo Renzi, leader di Italia Viva ed ex Segretario del PD, anch’egli fiorentino (cari fiorentini, so perfettamente che è di Rignano sull’Arno, ma lasciatemi fare questa similitudine, semmai querelatemi dopo).

Non credete che sia di poco conto avere un Gian Burrasca in politica, dato che alcuni coloriti personaggi della galassia complottista statunitense ritengono che nientepopodimeno che il caro Matteo Renzi sia l’artefice della frode elettorale da parte dei Democratici nelle elezione del novembre 2020. Che dire a questo punto? Italians do it better!

Il Nostro Avvocato (non il socialista Maralli, cognato di Giannino) è stata l’ennesima vittima delle marachelle dello scout toscano: una bella crisi di Governo.

Adesso gradirei rivolgermi all’Egregio Presidente Conte: se lo doveva aspettare, visto che un altro Matteo, il guascone meneghino, aveva provato a gabbarla, sorseggiando un cocktail su una spiaggia romagnola più di un anno fa.

Lì era andata bene, anche perché un Golpe sulle note del Pagante era poco plausibile, ma quando hai un Rottamatore tra gli alleati, è ovvio che prima o poi qualche grana possa spuntare.

Questa zingarata da parte dell’allegra brigata renziana, non è stata ben accetta dai Responsabili e Costruttori del Governo giallorosso, che ora vanno in cerca di voti nel Parlamento come il buon Geppetto andava per mare a cercare il suo figliolo.

Dato che manca solo De Amicis per chiudere il cerchio, possiamo dire che il piccolo scrivano fiorentino nella notte ha tirato fuori una bella sorpresa.

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