Chiacchiere e riflessioni con Gianrico Carofiglio nella cornice di A Tutto Volume

Si è appena concluso, festeggiando il suo decimo compleanno e il centesimo anniversario dalla nascita di Gesualdo Bufalino, il festival A tutto volume diretto da Alessandro Di Salvo, che nella cornice magica di Ragusa e Ragusa Ibla, vede come protagonisti molti libri ed i suoi autori. Tra questi: Giovanni Floris, Gianrico Carofiglio, Lirio Abbate, Riccardo Iacona, Anna Maria Testa, Lidia Ravera, Sara Rattaro e tanti altri

Quest’anno, nello specifico, ho partecipato alla presentazione del libro Della gentilezza e del coraggio di Gianrico Carofiglio, accompagnata dalle parole di Massimo Cirri (guest director del festival insieme a Federico Taddia e Antonio Pascale) e del magistrato Bruno Giordano. Il libro, così come spigato dall’autore non è altro che un breviario di politica e altre cose.

In un primo momento il tema affrontato, facendo riferimento a quanto sostenuto da Zygmunt Bauman, è stato quello della retrotopia, ovvero una forma di utopia rivolta non verso il futuro, bensì verso il passato; in particolare la società contemporanea tende a collocare in un tempo passato l’immaginazione per una società migliore. Tuttavia, come sostenuto dallo stesso Carofiglio (contestando una visione politica che oggi viene messa in evidenza da alcuni) la società odierna non è affatto peggiore (per molti aspetti) rispetto a quella passata: in particolare l’autore si è soffermato sulla necessità che alcuni politici hanno nel voler ristabilire maggiore sicurezza pubblica per i propri cittadini (poiché a detta di quest’ultimi, la sicurezza pubblica è ciò che manca nella nostra società rispetto a quella passata). Nel contraddire questa visione, Gianrico Carofiglio si è focalizzato sul numero di omicidi avvenuti nel nostro Paese in due periodi differenti: tra gli anni 1991-1992 il numero di omicidi era pari a 2000, mentre ad oggi (fortunatamente) questo numero è in calo (oggi sono circa 300); lo stesso vale per tanti altri reati criminali.

Inoltre, durante la presentazione l’autore ha portato il suo pubblico alla consapevolezza sono due gli aspetti cruciali nella nostra vita e per citare lo stesso “Gentilezza insieme a coraggio significa prendersi la responsabilità delle proprie azioni e del proprio essere nel mondo, accettare la responsabilità di essere umani”

Come nei suoi racconti, l’autore ha trattato questi punti con il suo spiccato senso dell’umorismo e con esperienze personali, riuscendo a strappare al suo pubblico riso e sorriso, riuscendo comunque a farlo riflettere.

Al di là della specifica presentazione, che personalmente mi ha dato la possibilità di incontrare il mio autore preferito, il festival ibleo da la possibilità di conoscere e confrontarsi con tante realtà, che solo i libri e le parole dei loro autori possono farti conoscere. In particolare, in questo momento storico, più che nel passato, secondo il mio modesto parere, c’è la necessità di avere una visione il più aperta e critica possibile, perché solo così possiamo essere in grado di non diventare una massa informe mossa solo dall’odio e dall’invidia verso gli altri, ma essere veramente consci e responsabili delle nostre scelte e delle nostre decisioni, ricordandoci che ad ogni azione corrisponde una reazione (nel bene o nel male).

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