a cura di Iolanda Brandini –
Dopo le fortunate edizioni nazionali e internazionali tenutesi in oltre sessanta città del mondo con oltre 38 milioni di presenze, dal 16 ottobre scorso è approdata anche a Roma l’affascinante e sorprendente mostra Body Worlds firmata dall’artista- anatomopatologo tedesco Gunther von Hagens.
Il filo conduttore dell’intera esposizione è l’intramontabile tema del ciclo della vita, visto attraverso la macchina perfetta: il corpo umano. La caratteristica per cui Body Worlds ha suscitato tanta sorpresa, ed in alcuni casi anche episodi di censura, è che i corpi “scultorei” non stupiscono per la perizia con cui sono stati riprodotti perché non sono riproduzioni ,ma corpi in carne ed ossa donati appositamente per amor di scienza.
La mostra è aperta a tutti, deboli di stomaco inclusi, i quali non incorreranno in nessun rischio di avvertire mancamenti o malori di alcun genere grazie alla tecnica della plastinazione inventata e utilizzata dallo “scultore”per rendere i corpi plastici ,senza alcun effetto sanguinolento, conferendogli naturalezza ed una insolita bellezza nell’ordinarietà delle azioni in cui sono immortalati.
L’intento primario di Gunther von Hagens e degli stessi curatori dell’esposizione è indubbiamente scientifico-divulgativo, ma non è trascurabile la valenza artistica che emerge e si fonde senza forzature con l’aspetto scientifico. Qui l’asceta realizza che il corpo non è un inutile ostacolo all’autosufficienza del pensiero ed il narcisista che il corpo è specchio della propria interiorità riscoprendo inevitabile l’esigenza di crearsene una.
Body world è l’occasione per guardare la vita da dentro, per essere consapevoli dell’equilibrio perfetto di elementi su cui si fonda il nostro quotidiano esistere. Per dirlo con parole care ai classici : i nuovi kuroi del ventunesimo secolo.
Enjoy!