Le cavallette al governo

A cura di Edoardo Licitra-

Non mi è mai piaciuta la gente che non lavora, e la mia quiete mentale non verrebbe costantemente turbata se non ci fossero delle persone alle quali effettivamente il lavoro non aggrada.
Ma più di tutti, mi hanno sempre disturbato quelli che in effetti lavorano, ma facendo più danni della grandine. È il caso di Alexis Tsipras, che da bravo pseudocomunista agisce come un branco di cavallette, distruggendo il (magro) raccolto. Forse non tutti sanno che il PIL greco è sceso del 5,5% circa da quando si è insediato il nostro eroe, che in queste settimane ha ben pensato di umiliare il popolo greco, prima illudendolo di potersi rifiutare di varare una manovra da 8 miliardi di euro circa, poi ricorrendo ad uno strumento che effettivamente avrebbe potuto legittimare il “gran rifiuto”(un simpaticissimo referendum bagnato dalle lacrime di disperati cittadini greci ma soprattutto europei, che si sono visti bloccare i c/c), per poi vanificare il pronunciamento del popolo greco. Probabilmente nessuno ricorderà il suo discorso strappalacrime sulla democrazia di Pericle, dato che il nostro funambolico statista-che ricordiamo aver partecipato in prima linea alle contestazioni del G8 di Genova del 2001 e che ricordiamo essere il premier di uno stato con un PIL di circa 80 milioni di euro in più della Provincia Regionale di Milano- sembra abbia proposto ai creditori una manovra da circa 12 miliardi di euro. Ebbene, se la matematica non ci inganna, amici lettori, sono quasi 5 miliardi in più di quelli previsti dal piano sonoramente bocciato nelle urne del referendum greco di domenica scorsa. A questo punto c’è da chiedersi se l’università e lo studio non ci abbiano dato alla testa, dato che sembra a dir poco incredibile quello che sta succedendo. Si legge addirittura che Yanis Varoufakis, ministro delle finanze elleniche, abbia “marinato” la votazione in parlamento sull’accordo per andare in villeggiatura nella casa della ricca moglie (comunista con i soldi degli altri) giustificandosi con la formuletta liceale “motivi di famiglia” . In realtà la sessione estiva è terminata e nessuno di noi ha motivo di essere pazzo o avere le allucinazioni, per cui o tutto quello che leggiamo è falso -e non voglio fare il complottista- oppure il governo greco sta combinando un po’ di cose che giù in Sicilia chiamiamo “pupiáte”, ridicoli gesti tipici dei pupi.

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