Arginiamo la violenza recuperando i valori perduti

A cura di Pierpaolo Moroni –

Non passa ormai giorno senza la notizia di qualche crimine che colpisce poveri innocenti. Le masse appaiono sempre più sconcertate per la dilagante violenza che sta investendo il nostro Paese e per la mancanza di soluzioni credibili da parte delle istituzioni. I cittadini si attendono risposte volte ad arginare un così brutale susseguirsi d’ingiustizie e a creare i presupposti per garantire la costruzione di una società che tenda a valorizzare, in particolare nei giovani, il senso etico e la meritocrazia. Sfogliando le pagine di qualsiasi giornale, veniamo regolarmente a conoscenza di casi di violenza incontrollata, consumata tra le mura di casa, per strada o nelle scuole: mamme che attentano alla vita dei figli, uomini che arrivano a uccidere la donna un tempo amata, onesti lavoratori che vengono assassinati per qualche futile motivo. Comprendo che si tratti di un cancro difficile da estirpare, ma l’impressione del cittadino comune è quella che gli interventi finora adottati, per tentare di attenuarne gli effetti devastanti e per scoraggiarne lo sviluppo, siano risultati inconsistenti. La percezione degli onesti è, purtroppo, quella di essere sempre più indifesi dinanzi ad un’ingiusta legge del più forte che trova costantemente terreno fertile nella nostra società. I rischi e le criticità odierne sono egregiamente sintetizzati in questa asserzione di Andrea Camilleri: “Mentre il rigore morale e l’onestà non sono contagiosi, l’assenza di etica e la corruzione lo sono, e possono moltiplicarsi esponenzialmente con straordinaria velocità”. E’ legittimo ipotizzare che attualmente tale problematica si concretizzi nell’assenza di valori etici e nella mancanza di modelli credibili da seguire; una cornice capace di esercitare pericolose sollecitazioni sui più giovani che potrebbero sentirsi frastornati e disorientati. E’ su questi soggetti che bisognerebbe agire speditamente, al fine di sensibilizzarli e orientarli verso la cultura del rispetto, dell’onestà e del merito. Il senso etico, innato in ciascuno di noi, potrebbe subire lesioni irreparabili se non s’interviene in maniera decisa e repentina con l’obiettivo di accrescerlo e consolidarlo. Appare, quindi, chiaro che al nostro Paese è richiesto un grande sforzo in termini di pensiero e di azioni concrete, al fine di attuare celermente tutte le contromisure necessarie per smorzare l’ondata di violenza in atto. Tutti noi dovremmo far tesoro della riflessione del Dalai Lama: “Una politica priva di etica non incrementa il benessere dell’umanità; un’esistenza priva di morale abbassa gli esseri umani al livello degli animali”. Impegnarsi seriamente per risanare la nostra società è una sfida ardua ma non più rinviabile, se vogliamo veramente sperare in un futuro che possa garantire le necessarie tutele, premiare il merito e orientare all’onestà ed alla legalità.

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