Sindrome da Harry Potter

A cura di Elettra Massimilla

Mi piace pensare che questo nuovo anno possa portare tante risposte a chi, come me, si ritrova al quinto anno, senza sapere esattamente che cosa fare della propria vita al termine della carriera universitaria. Proprio così, certezze non ne ho, o meglio non ne ho più. Una notizia da qualche mese mi ha spiazzato e ha letteralmente stravolto i miei piani per il futuro. Come tutti saprete, il 24 settembre uscirà l’ottavo (ultimo?!) libro della saga di Harry Potter. Ecco, io adesso mi chiedo… J.K. Rowling, lo hai fatto per soldi? Per mancanza di riflettori addosso (e ti vorrei ricordare, cara Joanne, che la fama che hai supera di gran lunga quella della Regina) o forse perché semplicemente non sai scrivere qualcosa di diverso dalle avventure del mago a quattro occhi?! Più che pensare al motivo economico- perché dai, Joanne, i soldi tu li hai fatti solo quando hai venduto i diritti per fare il film “Harry Potter e la pietra filosofale” – ritengo che tu non sappia scrivere di meglio, avendo letto il “Seggio Vacante”. In effetti superare te stessa sarebbe stato molto complicato, dal momento che la saga di Harry Potter ha venduto circa 450 milioni di copie in tutto il mondo.  Chi ti scrive non è una persona disinteressata, anzi, credo di essere la fan italiana numero uno dei tuoi romanzi (con copie originali del libro collezionate anche in latino), ma non posso esimermi dal confessarti che tu, scrivendo questo ultimo libro, mi hai totalmente destabilizzato.

Ci sono voluti anni e diverse sedute di psicanalisi per capire che il mondo non si divide in due categorie: babbani e maghi. Dopo aver affrontato gli anni di lutto con l’uscita del settimo libro, dopo aver letto decine e decine di interviste in cui dichiaravi di aver finito con la famosa saga… a un anno dalla mia laurea che fai? Mi tiri fuori l’ottavo libro? Ma allora dillo che mi vuoi male! Con l’uscita del settimo libro per me si era conclusa l’adolescenza e aperta la fase della vita adulta, si era chiuso il capitolo della mia vita in cui ogni settembre speravo arrivasse la lettera dalla rinomata scuola di magia. Non ho avuto il coraggio di comprare il libro in inglese, cosa che farò dopo aver pregustato la versione (già ordinata) tradotta in lingua, ma sono settimane che faccio il conto alla rovescia. E’ stato trauma, un vero e proprio trauma. Non è possibile dover ricominciare a ripetermi il mantra “HOGWARTS NON ESISTE, GRIFONDORO NON ESISTE” (che poi, se fosse esistita, io sarei stata sicuramente in Serpe Verde) o dovermi giustificare “no stasera non esco perché mi sento male”, quando in realtà sto rileggendo per la terza volta il tuo manoscritto. Non ho più l’età, non sono credibile, capisci? Insomma, gli estremi per un risarcimento da danni morali io direi che ci son tutti: mi hai preso in giro quando a otto anni mi hai fatto credere che potesse vivere in natura un cane a tre teste; per non parlare di quando andavo al bagno alle medie credendo di vedere uscire dal water Mirtilla Malcontenta. Mi hai fatto affezionare ai gemelli Weasley, e poi hai fatto morire Fred; mi hai fatto innamorare di Ron e poi lo hai fatto sposare con quella gatta morta saputella di Hermione. Dulcis in fundo? Non solo mi fai morire Silente, quel nonno che tutti noi avremmo voluto avere, ma anche e soprattutto quel povero di Piton, che per anni si è preso insulti da tutto il mondo per poi farlo uscire dalla scena così, ucciso senza pietà da Nagini!

Eh no, così non ci si comporta.

Però, dopo tutto questo tempo, un merito te lo riconosco e ti dico grazie perché non sai quanto ci hai fatto sognare e sperare che un giorno finisse questa vita di stenti; grazie perché quel maghetto, come tutti i tuoi personaggi, oggi sono per me come dei fratelli, delle zie, dei padri da cui prendere esempio. Chi non ha sognato di andare a caccia di draghi con Hagrid in Romania? O di salire su una Nimbus 2000?  Altro che Audi A1 o Mini cooper! Il ragazzo perfetto è quello che ti viene a prendere  il sabato sera con la scopa volante. Che poi quando parli con qualcuno, magari all’Università, ti chiedono: “ma chi sono i matti che ancora si leggono Harry Potter?” Bhè io direi che leggere Harry potter non è come leggere Geronimo Stilton: in quel caso sì che ci sarebbe da vergognarsi. Direi piuttosto che quelli che non si leggono Harry Potter sono proprio quelli che <<no, io Justin Biber non lo ascolto>> oppure <<no, io il grande fratello non lo guardo>> e <<no, non guardo neanche Uomini e Donne>>, e poi sono i primi a shammazzare “Cold Water” alla radio o a registrarsi le puntate del GF su mysky e a mettere like a “ALESSIA CAMMAROTA PAGINA UFFICIALE”.

Perciò direi che alla soglia dei 24 anni, io mi tengo i miei bei dubbi su cosa farò da grande, mi tengo stretta stretta i miei libri di Harry e mi tengo pure “Sorry” come suoneria del cellulare. Nel mentre, guardo fuori dalla finestra, dovesse affacciarsi Edvige con la busta. E voi siate meno sofisticati, tanto per non farci sentire fuori luogo se non abbiamo ancora deciso di fare i notai o gli avvocati.

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