A cura di Lupo Alberto–
Quando ti domandi se il mondo è matto, ricordati che c’è sempre una parte folle anche in te; questa rubrica ne è l’esempio!
Quella dannata trentina!
Prima batosta per il Presidente degli Stati Uniti d’America: il piano per la sanità che avrebbe dovuto sostituire l’Obamacare è stato ritirato dalla Camera, prima della sua approvazione.
Infatti Trump si è reso conto di non avere la maggioranza alla Camera, siccome ben 30 membri repubblicani avrebbero votato contro. Perché?
Innanzitutto molti repubblicani non vedono di buon occhio la “scheggia impazzita”, il Tycoon non è amato dagli storici leaders del GOP, tra cui Bush, e non è la prima volta che si nota. Inoltre, mentre alcuni tra i 30 “scellerati” ritenevano questa misura lesiva nei confronti dei cittadini americani più indigenti, altri non la consideravano sufficientemente efficace, ossia ancora troppo Obama style!
Insomma Trump deve anche fare i conti con una fronda interna molto influente, ma questa è democrazia!
Razzi e De Luca: macchiette meglio di Crozza.
Certo l’ironia è una dote davvero rara e preziosa, e ancora di più l’autoironia, ma quando politici fanno uscite e gaffe ancora più ridicole di chi dovrebbe far satira, beh allora siamo davvero nel regno della Follia!
Entrambi sono personaggi imitati dal comico genovese Crozza, ed entrambi apprezzatissimi dagli Italiani; sto parlando del Presidente della Campania Vincenzo De Luca, del PD, e del Senatore Antonio Razzi, FI.
Il primo ha insultato un’esponente del Movimento 5 Stelle con esplicito riferimento al suo peso, eccessivo per il Presidente della regione. Questo ha scatenato la reazione di molte donne politiche, anche del PD, che si sono allontanate da questa uscita “pesante”.
Invece il muratore di Pescara, immigrato in Svizzera, e noto cabarettista della politica, si è scattato un selfie con il Presidente siriano Assad, noto non certo per la bontà e la filantropia. Ed inoltre si è più volte stupito che il Leader nordcoreano, da lui definito: “ragazzo gentile e simpatico”, possa essere un sanguinario despota.
Non si può negare che in Italia c’è inflazione di comici, per questo molti ripiegano su mestieri come il politico o il giornalista (anche chi scrive questa rubrica).
Donna dell’Est o italiane? Continua la strage del buon senso.
Partiamo subito col ricordare l’articolo della scorsa settimana sulle donne ai vertici della politica, ed aggiungendo alla lista pure la Polonia, che ha un leader donna, ed anche Hong Kong, adesso.
Finite le premesse, data la spinosità dell’argomento, occorre riportare il caso Perego che ha sconvolto gli ormoni di molti italiani e molte italiane, ma non certo le loro coscienze o meglio il loro buon senso.
Si discuteva di come le donne dell’Est siano più ambite dagli uomini italiani che le italiche femmine: più sexy, più inclini a perdonare il tradimento, meno pretenziose, meno esigenti ed infine sottomesse al partner. Insomma luoghi comuni, chiacchere degne di un gabinetto dell’autogrill alle 6 del mattino, non da dibattito televisivo sulla Rai, che è un servizio pubblico.
Fatto sta che subito si è scatenata la polemica e la conduttrice è stata cacciata, azione che ha ricevuto plausi e perplessità. Provvedimento questo forse eccesivo, ma sicuramente ipocrita. Vi domandate perché?
Riflettendoci bene la vittima non è la dignità della donna (imputata alla Perego) italiana, russa, romena, ucraina o lettone, ma l’intelligenza umana, che però non si può imputare ad una sola persona, ma alla società, che, invece di dibattere di valori, si scaglia sulle oscenità erotiche, più comode da censurare.
Parlare di ovvietà, ossia di pulsioni sessuali, banalizzandole come se si trattasse di scegliere il gusto dello yogurt, è stupido, non offensivo. E’ ovvio il fatto che una donna bella e disponibile, qualunque sia la nazionalità, attiri l’uomo più di una frigida e poco attraente. Cosa serve scandalizzarsi e scrivere articoli, fare interviste sfogo ed altre coltellate all’informazione vera per poi risolvere tutto mandando via una persona, e non liberandoci dall’ignoranza?
Viviamo nell’ipocrisia della finta retorica dell’informazione etica, ci sentiamo tutti i Ciceroni del 2017 ripetendo: “O tempora! O mores!”, ma nessuno propone nuovi valori e neanche nuove idee. Rimangono soltanto mono-pensieri del politicamente corretto e slanci di eroismo da tastiera, che vedono solo la punta dell’iceberg dei problemi.