A cura di Edoardo Licitra–
Ho sognato stanotte, non capita spesso purtroppo.
Sarà perché il mio organismo rifugge la fantasia, sarà che sono una persona noiosa.
Sarà che leggo così tante cronache di sfascio quotidiano che inconsapevolmente mi nascondo in
un sonno profondo e senza significato se non quello del riposo mentale.
Sta di fatto che l’altra notte ho sognato, complice l’intervista ad una signora calabrese che votava
al cosiddetto referendum per l’autonomia veneto-lombarda, un’Italia in cui sulle schede elettorali
venivano posti due quesiti.
Un quesito, il primo, riguardava semplici nozioni di educazione civica: “Per cosa sta votando Lei?
Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, Parlamento?”.
Oppure “Indagato equivale a condannato? Sì, No”. E ancora “Quante regioni ha l’Italia?”.
L’altro quesito, il secondo, metteva alla prova l’elettore su temi di buonsenso generale: “Le c.d.
scie chimiche esistono?”.
“La politica monetaria europea è decisa da ordini superiori alle libere Istituzioni attualmente in
funzione?”
“Il c.d. piano Kalergi esiste?” oppure “Le c.d. sirene sono dei pesci o dei mammiferi? Pesci,
mammiferi, non esistono” (su quest’ultima la mia mente viaggiava sugli stessi orizzonti del –
purtroppo- Onorevole Carlo Sibilia, pubblicamente stipendiato e probabilmente bocciato all’esame
per il diritto al voto).
Questi quesiti, stando a quanto ricordo del sogno, venivano posti sulla scheda elettorale. Il
meccanismo prevedeva che, qualora l’elettore avesse sbagliato a rispondere, il suo voto sarebbe
stato invalidato, e considerato scheda bianca.
In base poi ai risultati, sarebbe stato obbligo del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca istituire
corsi gratuiti di educazione civica e diffondere in tutti i municipi del Paese documenti scientifici per
smentire le bufale e i complotti che intossicano i pozzi culturali ai quali attinge la popolazione.
Come tutti i piccoli piaceri della vita, è stato un attimo di soddisfazione incontenibile. Pensare che
gli infami avvelenatori della coscienza pubblica potessero essere relegati nelle tenebre dalle quali
provengono, mi ha regalato un sonno felice e fiducioso.
Poi, alla fine del sogno, qualcosa è cambiato: un avvocato del nord ha sollevato la questione
costituzionale.
Se non fosse stato per l’intervento della Consulta per una violazione dell’articolo 48, avrei anche
potuto svegliarmi ottimista.
Sono giunto alla conclusione che il cinismo dello studente di giurisprudenza affligge persino la
dimensione onirica della mia vita, avrei bisogno del canto di una sirena per distrarmi.