A cura di Marcello Galliani–
Sono giorni molto concitati per il Belpaese. “È passato un mese e mezzo dalle elezioni e ancora non abbiamo un governo”, è questa la lamentela che, sempre più spesso, sentiamo uscire dalla bocca dei politici. È tempo di cambiamenti, come la primavera ha portato con sé lo sbocciare di nuovi fiori e amori, così le elezioni hanno fatto emergere nuove personalità mandando in letargo le vecchie. Gente come la Boldrini, in passato tanto criticata in quanto ritenuta responsabile di perdere tempo con la sua, forse eccessiva, preoccupazione al tema dell’emancipazione femminile.
Così, sono stati eletti i nuovi presidenti della Camera, Fico, e del Senato, Casellati, la quale non ha perso tempo nel sottolineare una questione da lei ritenuta prioritaria: “Chiamatemi presidente, non presidentessa”. Ne sono seguite le lamentele della popolazione e di alcune forze politiche date dal fatto che, a loro dire, la Casellati starebbe perdendo tempo a lagnarsi delle perdite di tempo della Boldrini, non se ne esce più. Il tempo, infatti, è denaro, soldi che possono essere spesi nell’intervento militare in Siria per fermare il genocidio con altro sangue, lo sa bene Mattarella che ha deciso di assegnare proprio alla presidente (rectius: presidentessa; controrectius: presidente) del Senato il mandato esplorativo per accelerare i tempi nella formazione del nuovo governo. In 24 ore la donna di vertice di Forza Italia aveva già i primi risultati: “abbiamo scoperto che Ruby, probabilmente, non è la nipote di Mubarak e che Di Maio è il cugino di Obama, infatti, entrambi sono abbronzati e nessuno dei due sa bene l’italiano”, pare affermasse qualche ora dopo.
Obama e Mubarak, temi che stanno molto a cuore a Berlusconi che in questi giorni è tornato sotto i riflettori dato il veto posto nei suoi confronti da Di Maio.
Il Cavaliere ha dimostrato, ancora una volta, che quando ha tutte le luci puntate contro dà il meglio di sé, dapprima inscenando uno show al seguito del secondo giro di consultazioni, ammonendo gli italiani, nel modo meno democratico possibile, del fatto che i cinque stelle non fossero un movimento democratico e, poi, sottolineando che i grillini li avrebbe assunti solo per pulire i suoi wc. Pare che i parlamentari del M5S si siano molto offesi per quest’ultima affermazione, ma fossi in loro non me la prenderei tanto: non ha mica detto loro di fare gli stallieri ad Arcore…
Intanto, nemmeno sul fronte cinque stelle si respira aria di serenità, al fatto che non riescono a governare da soli, infatti, si è aggiunta una polemica riguardante i programmi elettorali: pare che Di Maio e compagni abbiano cambiato il piano votato dagli elettori. Il leader del movimento si è difeso dicendo: “Sapete ‘ste cose tecnologiche sono complicate, Feisbuk, Wozapp, Rousseau… sarà stato il correttore automatico!”.
Nel frattempo, il PD ha deciso di stare all’opposizione e di restare unito per ricostruire la sinistra. Questa unità promessa, però, è minacciata dall’imminente arrivo delle vacanze estive. Martina aveva, infatti, deciso che, per cementificare le intese di partito, fosse opportuno partire assieme questa estate. Il problema è che non sono riusciti a mettersi d’accordo sul luogo della vacanza. Pare che il partito si fosse scisso tra chi voleva andare al mare (i c.d. marinari) e chi voleva andare in montagna (i montanari). Si era, poi, posto il problema del nome dei partiti che sarebbero nati dalla scissione: entrambi si volevano chiamare Pdm. Per risolvere la questione, Emiliano, che essendo pugliese voleva andare al mare, aveva proposto ai suoi di chiamarsi PDMa, però all’interno dei marinari c’era chi riteneva che questa fosse una mossa dell’ex magistrato per allearsi con i 5s, data l’assonanza tra il nome del nascituro partito e quello del capo dei pentastellati.
Martina ha, dunque, deciso di rinviare le suddette questioni ad un successivo congresso.
Così, in tutto questo marasma, stanno facendo sembrare Salvini una persona pacata e responsabile e, forse, questa è la cosa più grave.