A cura di Antonio Di Ciommo–
Quando si è al quinto anno, o alla fine del quarto, le cose da fare aumentano vertiginosamente: ultimi esami, probabilmente anche qualcosa da recuperare, tirocinio, scrivere e curare costantemente il proprio CV, pensare a cosa scrivere per la tesi, sistemare tutto ciò che abbiamo sempre rimandato in segreteria studenti, capire cosa fare della propria vita dopo la laurea. Il tempo è poco, e chi si ferma è perduto.
Tutti noi – studenti anziani, intermedi e matricole – conosciamo bene l’imbarazzo che si prova davanti alla miriade di opportunità che la LUISS offre: un bravo studente, infatti, sa che non può limitarsi a studiare sul manuale, ma deve acquisire delle esperienze in più. La nostra Università non ci nega certo la possibilità di accumulare conoscenze ulteriori, che si aggiungono alle nozioni accademiche. Lo studente, tuttavia, se non trova il giusto equilibrio tra studio manualistico e arricchimento extracurricolare, può incorrere in due opposti pericoli: da un lato rischia di ritrovarsi nel deserto dell’inesperienza, dall’altro rischia di farsi fagocitare dalla galassia di occasioni formative che la LUISS moltiplica di anno in anno.
Tra le numerose attività parallele ai corsi, il Career Boot Camp è sicuramente degno di nota. Sebbene io sia di parte, giacché parlo anche come rappresentante degli studenti di Giurisprudenza, non posso fare a meno di elencare i vantaggi del Boot Camp – Legal Advisory, consigliando ai miei colleghi di prendervi parte.
Lo studente di Giurisprudenza è, tipicamente, uno studente poco avvezzo alle innovazioni nel suo percorso formativo, resiste alle novità: evitando indebite generalizzazioni, è una caratteristica comune, che ammetto di avere io per primo. Tuttavia, questa novità – il nostro Boot Camp – è particolarmente allettante: grazie a questo evento, sarà possibile incontrare professionisti di altissimo livello, provenienti dai migliori studi italiani ed internazionali, ed affrontare prove e simulazioni che, non mettendo in gioco il nostro futuro, senza correre rischi, ci preparano alle difficoltà, all’ansia e al timore di essere valutati. Questi professionisti ci faranno sperimentare ciò che normalmente accade in un colloquio di lavoro, ci sottoporranno prove, casi pratici, domande e, alla fine, esprimeranno una valutazione: non ai fini di una assunzione, ma al fine di indicarci dove e in che modo possiamo e dobbiamo migliorare. Non ci diranno che cominceremo un certo giorno ad una certa ora, non ci diranno a quale dipartimento saremo assegnati, ma ci daranno modo di capire cosa vogliamo – ancora più importante, cosa NON vogliamo – fare del nostro futuro, dopo che una corona d’alloro ci sarà stata adagiata sul capo.
Non perdete, dunque, questa stella nella vasta galassia di opportunità che la LUISS ci mette a disposizione per diminuire la naturale incertezza che ci attenderà comunque nel prossimo futuro.
E ancora, buon inizio dell’anno accademico a tutti!