DeliRando

Di Lupo Alberto

Rubrica che fa venire a tutti voglia di non saper leggere.

Tip Tap: Penale sì, penale no. Ballo dell’incertezze.
Cari lettori, ormai lo sapete, uso i titoli delle canzoni per raccontare i fatti di cronaca, anche perché spesso la politica è un Valzer di affermazioni, smentite, omissioni, strafalcioni linguistici, insomma: sembra un testo di una canzone di Calcutta (un genio, per l’amor di Dio!).
Ma la faccenda del Tap a Melendugno ha più a che fare col Melodramma, poiché il povero Leader del M5S, nonché vicepremier, ha confuso il risarcimento danni con la penale.
Il buon Ministro, anzi titolare di ben due Ministeri, è anche da compatire e comprendere: non ha molti esami di giurisprudenza verbalizzati, infatti in suo aiuto è intervenuto il Professore, che ha chiarito.
Inoltre il Premier si è assunto la responsabilità della continuazione di quest’opera: il Conte espiatorio.
Certo, la reazione di molti attivisti No Tap è stata piuttosto forte, con tanto di roghi alle tessere elettorali ed alle immagini di parlamentari pentastellati, ricordando che, in quelle zone, il Movimento aveva ricevuto il 63% dei voti.
Ovviamente tutto ciò ha anche ripercussioni sull’alleanza con la Lega, da sempre in prima linea a favore delle grandi opere.
Draghi e fiamme: la Crociata.
Il nostro Governo, nato nel solco di eroici furori, ha come avversario principale le istituzioni europee.
Sorvolo sul gesto dell’eurodeputato leghista che, con una scarpa (100% made in Italy, così dice lui) ha calpestato il discorso di Moscovici. Episodio anche interessante, sempre che ci piaccia il teatro di Ionescu o siamo nostalgici del vecchio Cruscev ( tra l’altro membro della vera Troika).
Non posso non contrarmi sulla critica del nuovo Totò verso il presidente della BCE, Draghi.
Il Giggino Naziunale ha accusato Draghi di “non tifare Italia”, che significa non comportarsi a favore del proprio Paese. Non contesto il termine “tifare”, perché è una licenza politica non poetica, ma il merito è abbastanza criticabile (posto che Lupo Alberto tifa Italia e canta l’inno con la mano sul cuore).
Il Presidente della BCE per regolamento non può essere di parte, cioè non può solo fare l’interesse degli Italiani, purtroppo è così, non possiamo farci niente.
Caro Luigi, la battaglia contro i mostri, gli orchi, le fate, le mani invisibili si farà a Capodanno, dopo la Tombola, giocando con i nipotini al Labirinto Magico.

Bolsonaro vince in Brasile. Battisti e Di Battista tornano?
Chi credeva nel vecchio canto di Sinistra: ”El Pueblo Unido, jamàs serà vencido”, ha visto sfumare ancora una volta questa speranza in America Latina
In Brasile la Sinistra è stata sconfitta dall’ultrà conservatore Jair Bolsonaro, con ben il 55% dei voti.
Ho già parlato di questo personaggio, che ha già ricevuto i complimenti dal Presidente Trump e dal leader della Lega Salvini, nostro ministro dell’Interno. Tutti e tre rappresentano un’idea definita populismo di Destra.
Buffo che ci sia più solidarietà, connessione tra i Nazionalisti, populisti di Destra che tra i vari movimenti progressisti?
Comunque il Ministro chiede l’estradizione di Battisti (graziato da Lula), che il neo presidente brasiliano aveva promesso in campagna elettorale.
Pare che un altro italiano, simile di cognome, ma con un ”Di” iniziale e una “A” finale stia per tornare dall’America Latina, ma fortunatamente non è un pregiudicato.

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