Ambientalismo: oltre l’ideologia

Di Alberto Rando-

Abbiamo tutti presente il movimento di giovanissimi, ispirato da una ragazzina svedese di soli 16 anni, che ogni venerdì proponeva manifestazioni a favore della sensibilizzazione dei Governi sul tema dell’ambiente.

Non molto tempo prima, il noto attore, Leonardo di Caprio aveva dedicato il suo agognato Oscar alla causa ambientalista, ma possiamo estendere il fenomeno anche alla sfera politica più rilevante, citando gli esempi di Al Gore (vicepresidente di Clinton) oppure i vari partiti dei Verdi, che, specie in Germania, hanno notevole potere.

Cerchiamo di fare chiarezza: il fenomeno ha notevole visibilità, eppure una vera e propria presa di coscienza dei Governi non risulta, al di là di promesse o accordi, che spesso sono disattesi. Bisogna chiedersi allora se è conveniente, per i sostenitori dell’ambientalismo, darsi una connotazione ideologica precisa, troppo legata ad una visione di parte, in totale contestazione con il modello occidentale, fondato sull’industrializzazione.

La sfumatura ideologica non sminuisce il merito di chi, credendo che il mondo non sia da sfruttare sino all’esaurimento, fa di tutto perché ciò non accada, tuttavia, l’ideologia è per sua natura fondata sul presupposto di dare una risposta valida e vincolante a tutti gli esseri umani, dando un senso alle loro azioni; ma l’ambiente prescinde e preesiste all’uomo.

Non si può nascondere che molte ideologie di stampo capitalista, dai libertari ai conservatori, non hanno mai brillato per coscienza ambientalista, anzi spesso avversandola: si vedano prese di posizione, si vedano le dichiarazioni di Trump e Bolsonaro sui temi ambientali

Ma se si ricerca nella Storia possiamo trovare che la cura dell’ambiente non è sempre stato appannaggio di hippies o no global, ma di chi era molto distante da queste idee.

Gli esempi non sono molti, ma sono rilevanti: il Regno delle Due Sicilie, decise nel 1826 di conservare alcuni boschi; l’hegeliano Croce fu ispiratore di una legge nel 1920 per la tutela del paesaggio, poi inserita nell’articolo 9 della costituzione. La campagna, i boschi, sono tesori da conservare: come ci si può definire “conservatori” se non si vuole conservare l’ambiente dei nostri padri?

L’ambientalismo è politico, non partitico. Esso è necessario corollario di cittadinanza e rispetto: come tale, è comune ad ogni forza politica degna di questo nome, che sia progressista o conservatrice, nazionalista o internazionalista.

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