Di Marcello Galliani-
È stato un inizio di marzo arrembante, a tutto motore… di treno.
I maggiori eventi dei primi giorni del mese, infatti, costituiscono una rete su cui passa la locomotiva italica.
La prima notizia è la vittoria di Zingaretti alle primarie del PD con quasi il 70% dei voti.
I tempi della Leopolda sono finiti, la stazione è cambiata, da Firenze a Roma. Il compito del nuovo segretario non è dei più semplici: rivitalizzare la sinistra, trovare una tanto agognata unità e recuperare dell’elettorato che in questi anni è migrato altrove (soprattutto in direzione M5S). Per quanto riguarda quest’ultimo obiettivo, il neo-segretario si è subito dato da fare e, in occasione della discussione sulla TAV, ha a tal fine dichiarato: “Chiediamo che i bandi non si interrompino…”. L’errore grammaticale pare sia frutto di una incomprensione tra il Montalbano del PD e il suo ufficio stampa. Sembra, infatti, che gli abbiano consigliato, proprio al fine di recuperare elettorato, di imitare la dialettica di coloro che attualmente governano, ma Zingaretti ha interpretato troppo alla lettera tale proposta.
La TAV, però, non è soltanto un problema di quest’ultimo, anzi, ha creato un vero e proprio caso all’interno del Governo.
Il tutto è iniziato quando il presidente del Consiglio Conte, spazientito, ha indetto una conferenza stampa per ribadire il suo “no” alla Torino-Lione.
Da tale dichiarazione è seguita un’intervista discordante di Salvini che ha sottolineato, invece, come la suddetta opera sia fondamentale per la sua azione politica.
Ne è derivata, a sua volta, una contro risposta di Di Maio che ha ricordato al leader leghista che su tali questioni non può decidere da solo.
Si sa, le coppie spesso litigano, anche quelle legate dal vincolo del matrimonio o da un Contratto di Governo.
Non è chiaro, però, se sia scoppiata o meno una crisi.
Buffagni (M5S) assicura di sì, Salvini e Di Maio, finora, hanno smentito.
Certo che il dubbio sul fatto che Salvini voglia approfittare del momento per consolidare la propria crescita elettorale è legittimo, certi treni passano una sola volta nella vita.
Sicuramente, a risolvere questa ipotetica crisi non saranno i giovani leghisti di Crotone che recentemente per la Festa della Donna hanno deciso di pubblicare un volantino.
Per il manifesto in sei punti a offendere la dignità della donna sarebbero coloro che:
<<1. Sostengono la “ignominiosa pratica dell’utero in affitto”
2. Sostengono proposte di legge che sostituiscono le parole “mamma” e “papà” con “genitore 1” e “genitore 2”.
3. Ritengono che la donna “abbia bisogno di quote rosa per dimostrare il proprio valore”.
4. Sostengono “una cultura politica che rivendica una sempre più marcata autodeterminazione della donna che suscita un atteggiamento rancoroso e di lotta nei confronti dell’uomo”.
5. Contrastano il “ruolo naturale della donna volto alla promozione e al sostegno della vita e della famiglia”.
6. Strumentalizzano la donna “per finalità meramente ideologiche” al solo scopo “di fare la rivoluzione”.>>
Abilità comunicativa: -1; rimandati a settembre per sessismo.
Sempre a proposito di treni e di Festa della Donna, di certo una bella figura non ha fatto Trenitalia.
L’impresa pubblica negli scorsi giorni annunciava: “In occasione della Festa della Donna, il prossimo 8 marzo sui treni Frecciarossa e Frecciarossa 1000 se sei una cliente e viaggi in Executive o se acquisti un Menù Easy Gourmet o usufruisci del servizio Bar o Ristorante, riceverai in omaggio UNA caramella gelèe Caffarel al limone. Offerta valida l’8 marzo 2019, salvo esaurimento scorte”.
Praticamente, alla modica cifra di una cena da ristorante stellato, le clienti (ma solo quelle benestanti, sia chiaro) avrebbero potuto avere una caramella in omaggio.
Tra l’altro, fino ad esaurimento scorte, e l’8 marzo vi è stato pure sciopero nazionale, dunque, è immaginabile quante poche potessero essere queste caramelle.
Trenitalia, comunque, venerdì si è scusata del disagio, non è ancora chiaro, però, se si riferisse allo sciopero o al suo responsabile marketing.
E giungiamo, così, alla fine della nostra corsa tra le notizie di quest’avvio di marzo.
La situazione potrebbe essere, secondo me, benissimo descritta parafrasando una filastrocca che veniva insegnata all’asilo:
“Fischia il treno,
e il treno fischia,
E Conte è il macchinista.
E Di Maio capostazione
e Montalbano è sul vagone.
la caramella gialla è la più elegante
nel vagone ristorante.
e Salvini birichino
fa ciao ciao dal finestrino!”
I passeggeri sono pregati di scendere, prossimo treno in partenza tra due minuti.