Rubrica che rafforza l’autostima di chi crede di saper solo dire cose stupide. Tranquilli, cari spara-grosse: c’è sempre DeliRando che vi batte!
Finché la barca va…
Devo fare una confessione: mi sono stufato di lamentarmi, di dire che l’INPS non va, che si dovrebbe governare con il Parlamento, che non si fanno nomi e cognomi in diretta nazionale. Ora basta! Il famoso detto “Piove governo ladro” non si può sempre applicare ed è ora che mi ritiri dal campionato della disciplina “parlarmaledelpropriopaese”. Ma di che ci lamentiamo? Abbiamo il Presidente del Consiglio che farebbe passare Giolitti e Cavour per camerieri, coadiuvato da molti esperti che hanno tante opinioni diverse tra loro, come i saggi nell’Agorà di Atene. Inoltre abbiamo un Ministro degli Esteri invidiato da tutto il mondo, che farebbe sfigurare Metternich per l’arte diplomatica.
Io non mi lamento, sia chiaro!
Tuttavia, dietro al Nostro Avvocato e al suo Governo le lamentele sono tante, e non solo dai banchi (vuoti) dell’Opposizione sovranista, ma bensì anche da alcuni comitati interni. Per l’elegante Giuseppi si sta preparando una bella festa, e molti sono pronti a banchettare sulla carcassa del Fu governo Conte-bis (o Bisconte). Il Timoniere è ancora lì, fino a nuove disposizioni, il Governo del Decreto rimane a galla.
Alcune voci, sospiri, indiscrezioni, preannunciano una sostituzione con un governo a guida tecnica. I cavalli pronti a partire sono di razza: Draghi o Colao, ma per ora il mite Mattarella non vuole crisi di Governo.
La barca sta andando, male o bene, sta andando: il nocchiero rimane.
Finché la barca va, lasciala andare…..il campanello suonerà
L’anomala normalità
Capita spesso che, nella nostra solitudine forzata, incappiamo in qualche strana sfida social. Dalla foto del Carnevale dell’asilo alla rassegna di sventure avute nella vita sentimentale, con annessi vasetti da riempire. Ah, a proposito di Social, cari lettori, proponete libri, film, serie, canzoni, per il #iurisconsiglia.
Insomma, cerchiamo di ingannare il tempo, o meglio, cerchiamo di ingannarci che non stiamo sprecando tempo, perché sappiamo che abbiamo bisogno di incontraci, parlare, in poche parole, di vivere. Tutte queste sfide social sul nostro passato pre-Covid ci fanno sentire anomali (più sfigati, con un infanzia da nascondere) eppure sono la normalità: tutti hanno avuto qualcosa. Ma cosa possiamo capire da questo?
Il desiderio di evasione è normale, eppure è anomalo che ognuno vuole evadere da qualcosa di diverso: chi dalla noia, chi dalla fatica, chi dalla solitudine e chi dalla moltitudine. Siamo in eterno conflitto tra questi due estremi, e nella quarantena, in una situazione difficile, ci troviamo davanti alla realtà: siamo tutti uguali nella nostra stranezza. I nostri difetti, le nostre mancanze ci differenziano più che il resto.
Tutto ciò potrebbe essere fonte di depressione, mi rendo conto, soprattutto in una quarantena che ci spinge a trovare forze mentali per resistere. Ma ciò che potrebbe salvarci è la stessa cosa che più ci repelle: la Vita. Chi ancora può essere anomalo nella sua normalità è comunque vivo, diversamente da chi è stato ucciso dalla malattia, chi ancora si lamenta perché vuole uscire è ancora tra noi.
Non lasciamoci intristire dalla nostra vita, che ci permetterà prima o poi di riprendere la nostra anomala normalità.