Delirando

L’unica rubrica talmente malata che non servono tamponi o esami sierologici per accertarlo. Ormai la leggete da anni: è cronica la vostra patologia!

Il morbo infuria, il pan ci manca.

La curva dei contagi è schizzata alle stelle, che non sono Cinque. Siamo ben oltre i diecimila casi in tutto il Paese e crescono anche i ricoveri come, purtroppo, i decessi.

Lombardia, nuovamente, registra migliaia di positivi, mentre adesso anche la Campania è fortemente colpita, ma molte regioni si stanno avvicinando ad una soglia critica di contagi, che potrebbe portare ad un collasso del sistema sanitario.

Il mastino del rigore, il pugnace presidente della Campania, l’ormai arcinoto Vincenzo De Luca, adotta misure ancora più rigorose rispetto alle direttive del Governo, ma non è l’unico che si scontra frontalmente con le decisioni che provengono da Roma: è braccio di ferro con la Azzolina e con Boccia: too be continued.                                                                                                                Il Nostro sceriffo, ex-Pci e laureato in filosofia, dichiara guerra ad Halloween, tirando fuori un orgoglio italico da Fronte del Piave: niente festeggiamenti per quella “americanata”. Basta colonizzazione culturale!

Certamente un atteggiamento severo, diretto, spiccio, forse brutale, al limite del populismo…ah no è leghista? Ah è del Pd? Come è strano il mondo.

Da Nord a Sud lo spettro di un nuovo lock-down (scusami Vincenzo: clausura) terrorizza tutti, in primis le piccole attività, che temono anche per Natale. È vero che è ancora presto, ma il trend…scusate: l’andamento non è foriero di miglioramenti. L’economia è a pezzi, non reggerebbe a un nuovo colpo.

Ritorna in mente la vecchia poesia della Venezia assediata nel 1849 dagli Austro-ungarici nella Prima Guerra di Indipendenza. Sta volta non abbiamo neanche un ponte su cui sventolar bandiera bianca, ma ci arrangeremo, magari sul MOSE.

Toglietemi tutto, ma non la scuola.

Al Governo italiano, ossia il Conte bis, sta molto a cuore la scuola, su questo non ci sono dubbi: ha già dato molte disposizioni che limitano molte attività commerciali e non, ma sulla scuola è fermo sul mantenimento delle lezioni in presenza fisica.

Le scuole non chiudono, è il diktat della Ministra Azzolina. Non ci sono né se né ma: i ragazzi ci devono andare e fare lezioni in presenza, sempre tenendo la distanza e rispettando le misure previste.

Un filosofo greco (per il nome cercate da altra parte, o scrivete alla Redazione di Iuris, non a me) disse che è meglio lasciare un figlio povero che un figlio ignorante (per le esatte parole non stressatemi, fate come vi ho indicato sopra). Sicuramente è stato ascoltato dalla nostra Ministra dell’Istruzione, che va molto d’accordo con gli antichi greci, ma un po’ meno coi moderni italioti.

Sicuramente la scuola è linfa vitale per un Paese, fondamentale per il progresso, tuttavia occorre ricordare che forse gli antichi greci non avevano scuolabus, autobus e treni pieni di scolaretti l’uno vicino all’altro. Perché sembra strano anche a me, ma esistono studenti delle superiori che non vivono vicino alla scuola. Siamo proprio dei barbari!

Lo so, siamo lontani dalla perfezione del mondo classico, ma siamo pur sempre uomini, ossia animali cittadini (questo è Aristotele, fino a qui ci arrivo) e in città si ci contagia, come nel meraviglioso mondo della democraticissima Atene (anche qui: leggete Tucidide)

Il mio è un consiglio bonario alla dolce e laboriosa Ministra, che è sicuramente capitata in un periodo no per il Paese, di ricordare che prima si vive, e poi si ama il sapere (questa è una traduzione dal latino: cintura nera di Seneca), quindi di valutare se davvero andare fisicamente a scuola possa essere così utile.

Tuttavia chi sono io per consigliare alla Signora Ministra? Sia libera di scegliere, ma scelga il Meglio.

Ho cercato di non dire “scempiaggini” o “corbellerie” perché la Ministra non si offenda, fidatevi: è stata dura rinunciare al beceratismo (neologismo: atteggiamento becero) e ai luoghi comuni.

Chiedo scusa a tutti per la noia di questo pezzo, ma ogni tanto le apparenze vanno salvate, in fondo scrivo per un giornale serio. Vi prometto che presto parliamo di cose leggere*

*dopo 5 anni il Milan vince il Derby ed è primo in classifica: Ibra Re di Milano; la Juve (senza CR) pareggia a Crotone; la Samp straccia la Lazio; poker del Napoli contro l’Atalanta. 

Loading

Facebook Comments Box