Premetto di aver conosciuto Carlo J. Laurora e la pagina Instagram @italianyes perché il mio fidanzato mi mostrava, sempre orgoglioso e sognante, le sue storie Instagram. Così, ho deciso di seguirlo nella sua esperienza nella Lapponia Svedese in cerca dell’aurora boreale. Posso dire che ci ha trasmesso tutto quello che provava, ci ha fatto sentire i suoni e il silenzio del suo viaggio, ci ha incantato con i colori di un mondo quasi surreale e lontano dalla realtà che stiamo vivendo nelle nostre case. Ho deciso allora di intervistarlo per conoscere appieno quali fossero stati i suoi sentimenti durante questo viaggio e devo ammettere che l’intervista che io e Carlo abbiamo creato mi ha fatto emozionare molto.
Sperando un giorno di poterlo incontrare di persona e poter fare un’esperienza di viaggio con lui, vi lascio alla nostra intervista.
Ciao Carlo, per prima cosa, vorrei chiederti di parlarmi un po’ di te e di quello che fai, dato che magari non tutti i nostri lettori ti conoscono.
Ciao! Sono Carlo J Laurora e nella vita faccio il viaggiatore. Suona strano, lo so, ma ho fatto del viaggio il mio lavoro, ho aperto un tour operator che si chiama SiVola.it ed organizzo viaggi di gruppo. Mi piace fare viaggi lontano dalle mete turistiche classiche, come quando ho percorso la Via della Seta senza prendere aerei, da Shanghai fino a Roma. Da quella esperienza ho anche scritto un libro-diario chiamato “Abito il Mondo, la Via della Seta senza aerei”
Bene, vorrei adesso sapere da te cosa hai vissuto con questo viaggio e cosa hai voluto trasmettere a noi?
Inizio dicendo che questo viaggio è nato per caso. Ero a casa, un po’ preso dalla noia, e controllavo per curiosità le previsioni dell’aurora boreale. Mi sono reso conto che a fine Ottobre era prevista la tempesta solare più forte degli ultimi tempi, sicuramente una cosa fuori dal normale ed io non potevo perdermela. Così ho pubblicato una storia su Instagram con le previsioni, a cui ha risposto il mio amico e socio Daniel Mazza che ha detto “Andiamo!”. Non ci abbiamo pensato due volte e abbiamo deciso di partire. Abbiamo scelto l’auto come mezzo di trasporto visto la grande incertezza che sta travolgendo il mondo delle compagnie aeree. Le emozioni sono state tantissime nonostante sia stato un viaggio “breve”, ho sentito come la responsabilità di essere gli occhi di chi mi seguiva su Instagram, perché attraverso le storie pubblicate sul mio profilo @italianyes davo la possibilità a chi era a casa di sentirsi altrove in un momento difficile come quello che stiamo vivendo.
Nei film di solito gli attori ballano sotto le stelle o sotto la pioggia, tu hai ballato sotto l’aurora boreale, cosa rappresenta per te?
L’aurora boreale per me è la rappresentazione del sogno. Un qualcosa che sogni ma che è difficile ottenere, i sogni devono essere così: difficili da raggiungere ma non impossibili. Poi ballarci sotto era necessario, esplodevo di gioia in quel momento.
Immagino. Dire che sia stato emozionante penso sia riduttivo, e ti ringrazio comunque per avercene fatto vivere una parte. Carlo, com’è stato viaggiare durante una pandemia?
Viaggiare durante una pandemia è stato sicuramente complicato, sono tornate ad essere attive le frontiere tra i Paesi europei, in Germania non volevano farci dormire e in Danimarca non ci volevano far passare la frontiera. Cose assurde nel 2020, che ricordano periodi mai vissuti dalla mia generazione.
Pensi che il settore del turismo e dei viaggi di piacere in generale, in un futuro prossimo, ne risentirà molto?
Il settore dei viaggi ne sta risentendo tantissimo già in questo momento, come ti ho detto ho un tour operator e per noi non è per niente facile questo momento. Sono sicuro che appena il pianeta Terra tornerà un posto normale tutti avranno molta voglia di viaggiare, solo così riusciremo a riprenderci.
Restando su questo argomento, in che direzione pensi che dovrebbe svilupparsi il turismo, anche in vista di un mondo maggiormente sostenibile che ha difficoltà a decollare?
Il turismo deve passare dal consumo all’esperienza, penso che sia fondamentale far vivere esperienze uniche a chi viaggia. Oggi la nostra generazione mette avanti come priorità le esperienze ai beni materiali, per fortuna la direzione è quella.
In questo momento strano (silenzioso ma anche molto rumoroso) qual è il suono più bello che ti porti da questa tua esperienza nella Lapponia Svedese?
Il silenzio, il silenzio dell’artico lo porto nel cuore. In un periodo dove tutti parlano, chi dicendo cose giuste e chi cose sbagliate, a me piace il silenzio. La pace che ho vissuto oltre il circolo polare artico è la cosa che mi manca di più.
Adesso passiamo all’ultima domanda. Chi vi ha seguiti giorno dopo giorno, ha visto che siete stati contattati da Booking durante il viaggio per una bella proposta: FUTURE OF TRAVEL. Questo ti ha dato la possibilità di provare hotel particolari ed anche ecosostenibili, per questo vorrei chiederti quale tra gli hotel provati sia stato il tuo preferito?
Ho avuto l’opportunità di provare delle strutture incredibili disperse nella Lapponia Svedese, ho dormito in un hotel fatto di ghiaccio a -5 gradi, in una capsula a vetri sospesa su un lago ghiacciato ed anche in un vecchio aereo riconvertito ad ostello. Ma la vera chicca è stata sicuramente dormire in delle case sugli alberi, completamente sostenibili e lontane da qualunque forma di vita.
Grazie Carlo, è stato davvero un piacere chiacchierare con te, alla prossima!