Il 2022 segna un momento epocale per l’Italia nella sua missione verso la sostenibilità ambientale. Con l’approvazione di una legge costituzionale senza precedenti, il Paese ha riscritto la propria carta fondamentale, modificando gli articoli 41 e 9 per affrontare le sfide ambientali del XXI secolo. È la prima volta dall’ormai lontano 1948 che si opera un simile emendamento agli articoli principali della Costituzione, pilastri del nostro ordinamento giuridico.
Il cuore di questa revisione giace nell’articolo 9, dove il tessuto della tutela ambientale, della biodiversità e degli ecosistemi si fonde con un impegno verso le generazioni future. Un atto che mette in luce un dovere inderogabile: proteggere l’ambiente come un diritto fondamentale di ogni individuo. Allo stesso tempo, l’articolo 41 si fa guardiano della libertà economica, stabilendo che “qualsiasi attività privata non può danneggiare la salute, l’ambiente o la dignità umana”, ponendo così le basi per una responsabilità collettiva nella salvaguardia dell’ambiente e la promozione della sostenibilità economica.
Ma questa non è solo una retorica costituzionale: è una chiamata all’azione concreta. L’attuazione di questa modifica richiede politiche pubbliche audaci e incentrate sulla sostenibilità. Un esempio tangibile è il modello “One Health“, che integra salute umana, animale e ambientale, riconoscendo l’interconnessione tra tutte queste sfere e promuovendo politiche che abbraccino questa visione olistica.
La pandemia da COVID-19 ha agito come un catalizzatore per l’adozione di approcci diversificati nella gestione delle sfide ambientali. Ha sottolineato come il diritto a un ambiente salubre sia un pilastro irrinunciabile della qualità della vita, evidenziando l’importanza di una tutela ambientale robusta e progressiva.
L’evoluzione giurisprudenziale recente ha confermato questa tendenza, estendendo progressivamente il concetto di diritto alla salute per includere esplicitamente la salubrità dell’ambiente. L’evoluzione degli articoli 41 e 9 della Costituzione italiana segna un punto di svolta nella coscienza ambientale, riaffermando l’importanza di garantire un ambiente salubre per le generazioni presenti e future.
Ogni singola azione, grande o piccola, ha un ruolo da svolgere in questo contesto. Difendere il diritto a un ambiente salubre non è solo un atto giuridico, ma una dichiarazione di impegno per un futuro sostenibile. Solo attraverso l’azione collettiva possiamo affrontare le sfide ambientali globali e costruire un mondo in cui ogni individuo possa godere di un ambiente salubre e prosperare.