Attualmente, sul fronte climatico e ambientale, le imprese stanno riconoscendo il loro ruolo e la responsabilità che ne deriva, ritenendosi imprescindibile che un’impresa di successo adotti una prospettiva sostenibile. In parallelo, il settore finanziario si sta adeguando al paradigma della sostenibilità, attribuendo valore agli aspetti ambientali, sociali e di governance (Environmental, Social and Governance – ESG) nelle proprie decisioni di investimento. In tal senso, alcuni fondi internazionali hanno manifestato l’intenzione di escludere dalle proprie strategie di investimento le imprese considerate inquinanti (e.g. nel novembre del 2016, AXA IM ha deciso di disinvestire dalle società più coinvolte nelle attività che riguardano il carbone). Per la società emittente, spesso l’emissione di green bond rappresenta un importante strumento di marketing per dimostrare l’impegno aziendale verso attività economiche eco-sostenibili ed ecocompatibili di più lungo periodo, offrendo un’opportunità per attirare nuovi investitori. I green bond godono, infatti, di ampio consenso tra gli investitori che dimostrano una maggiore attenzione e consapevolezza sulla questione del cambiamento climatico. Esempi di progetti finanziati attraverso l’emissione di green bond possono riguardare le energie rinnovabili, lo sviluppo di processi produttivi eco-efficienti, la diffusione di edilizia ecologica e la prevenzione dell’inquinamento. In essi, la componente economica, intrinseca a qualsiasi forma di investimento e legata alla creazione di valore per l’investitore, si fonde con quella socio-ambientale e di buon governo, finalizzata a generare un impatto positivo sulla comunità. I green bond – insieme ai social bond ed ai sustainability bond – sono i veicoli più diffusi per investimenti sostenibili e responsabili (Sustainable and Responsible Investments, SRI), attraverso i quali gli investitori non solo beneficiano di rendimenti finanziari positivi, ma esercitano altresì un impatto positivo sull’ambiente e sulla società (e.g. nel 2020, i soligreen bond rappresentavano circa il 50% degli investimenti sostenibili). Gli investimenti di impatto (impact investing) – letteralmente investire non soltanto per il profitto ma anche per l’impatto sociale e ambientale – occupano una posizione intermedia tra due estremi: gli investimenti di tipo “tradizionale” (i.e. l’investitore mira a ottenere il massimo profitto) e la “filantropia” (i.e. l’investitore non tiene conto dei rendimenti finanziari). La finanza sostenibile, dunque, fornisce uno stabile sostegno allo sviluppo di un’economia climate-neutral, giusta ed efficiente sotto il profilo delle risorse, promuovendo una tipologia di investimenti finalizzata a generare beni e servizi utili all’ambiente e alla collettività in generale. La Commissione Europea stima che siano necessari 180 miliardi di euro all’anno di investimenti aggiuntivi in energie rinnovabili ed efficienza energetica per raggiungere gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU. Le autorità di regolamentazione finanziaria hanno compreso come l’impatto degli eventi naturali legati al clima possa avere enormi ripercussioni per l’economia e il sistema finanziario: più velocemente si decarbonizza l’economia, più essa sarà immune a futuri picchi dei prezzi dei combustibili fossili e i cittadini meno colpiti dall’inflazione e dagli impatti climatici.
Sebbene i green bond costituiscano una fonte rilevante di finanziamento dal punto di vista ambientale, sociale ed etico, sorge un tema preoccupante tra gli stakeholder: la misurabilità dell’effettivo impatto positivo ambientale dei fondi destinati a tali progetti. È difficile garantire con certezza che le imprese non stiano semplicemente deviando una parte degli investimenti – che avrebbero comunque intrapreso – sotto forma di obbligazioni verdi per attrarre nuovi investitori, mantenendo la restante parte degli impieghi non sostenibile. Le sfide del greenwashing, delle strategie di decarbonizzazione e delle disuguaglianze tra economie sviluppate e in via di sviluppo rimangono significative. L’unico modo per contrastare efficacemente il greenwashing è renderlo poco redditizio. Nonostante ciò, il mercato dei green bondè destinato a espandersi, considerando l’incremento dell’attenzione sulla sostenibilità ambientale e il desiderio degli investitori più responsabili di allineare i propri portafogli ai valori degli SDGs.