Intervista a Giovanni Cioffi e Filippo Attanasio, Rappresentanti al C.d.D. di Giurisprudenza

A cura di Luca D’Antuono

 

Presidenti Buongiorno! -Come va? Spero abbiate passato buone vacanze..

G. Buongiorno a te caro Luca, che onore essere intervistato da te. Qui tutto decisamente molto bene, Ho ricaricato un po’ le pile; come saprai noi presidenti però non dormiamo,ci riposiamo, noi non andiamo in vacanza ,ci prendiamo una pausa. E’ stata comunque un’estate di cui non posso lamentarmi, quando si viaggia si è sempre felici.

F. Ottime vacanze grazie! –

Carichi per questo nuovo anno accademico? Io si!

G. Si, si super carichi, come una molla!! Non ci fermiamo mai. Quest’anno per me sarà decisivo, essendo al quinto anno, dovrò correre più veloce e di Bolt e non sbagliare una mossa. La laurea si avvicina e gli esami sembrano non terminare mai, ma Siamo pronti.

F. Carichissimo, così come spero lo siano tutti gli studenti.

Il rinnovato impegno come rappresentante vi pesa, insomma reggerete anche il secondo anno del vostro mandato?

G. Premetto che per me è un onore essere il rappresentante di così tanti studenti che inseguono il mio stesso sogno. L’anno scorso dopo essere stato eletto sapevo che non sarebbe stato semplice, sapevo che avrei dovuto impegnare molto del mio tempo libero per questa causa, ma sapevo anche che sarebbe stata un’esperienza entusiasmante che mi avrebbe cambiato la vita. Quindi non credo proprio che questo incarico mi peserà,e anche se dovesse, ci divideremo il gravame con Filippo. Abbiamo spalle robuste noi, e male che andrà lo mettiamo a dieta (l’incarico non Filippo) ahahahahahah.

F. Sarei solo un bugiardo nel dire che mi pesa. Per quanto fare (e aggiungo, provare a fare bene) il rappresentante degli studenti sia stressante e faticoso, resta una delle mie passioni: essere d’aiuto per il prossimo. Quando la sera, di ritorno da una 12 ore all’università, vai a dormire e sai di aver fatto il tuo dovere la cosa ti rende felice. –

Potreste, se è possibile, svelarci qualche progetto/iniziativa di quest’anno?

G. Eh,Luca, quante ne vuoi sapere.. Potrei risponderti enumerando quanto fino ad oggi abbiamo fatto insieme a Filippo e al Cda Federico, on solo dal punto di vista didattico, e quanto ancora c’è da fare. Ma ho deciso di tenere un alone di mistero, non sapendo cosa risponderà Filippo. Posso solo annunciarti che tra i tanti obiettivi e le numerosissime idee,ci stiamo concentrando particolarmente sul tentativo di dare un’impronta 2.0 alla didattica. Ma come direbbe Battisti “lo scoprirete solo vivendo”.

F. Le iniziative sono tante e interessanti. Insieme a Giovanni proveremo a lavorare in continuità con lo scorso anno, confermando le attività già sperimentate come l’apertura delle aule studio fino alla mezzanotte e nei week end. Dal 1 Gennaio 2015 sarà messa a disposizione degli studenti l’aula informatica predisposta per le esercitazione degli studenti del primo anno. Proveremo a dare ancora più spazio e visibilità ai nostri studenti nel confrontarsi con I cd. Piani alti. Inoltre quest’anno lavorerà a pieni ritmi la Consulta delle associazioni, tanto voluta da Federico Ronca per sensibilizzare le associazioni ad una più corretta ed efficiente coesistenza. Infine (ma solo per non tediare) Giovanni ed Io stiamo lavorando con la dirigenza e il dipartimento LUISS per rivoluzionare il metodo di far didattica qui in università, ma su questo punto non posso ancora svelare particolari. La cosa che a me preme di più sapere davvero è qualche retroscena dell’esperienza fin qui vissuta come rappresentanti! –

Raccontateci la cosa più eccitante che vi è successa come rappresentante?

G. La mia elezione di per se stessa è stata un’emozione unica. Però se dovessi sceglierne una senza dubbio parlerei di tutte quelle volte in cui i nostri colleghi si sono rivolti a noi, perché avevano bisogno di un aiuto, di un consiglio, si sono fidati, si sono affidati. Spesso addirittura ci capita anche di trasformarci da moderni Cupido per far incontrare persone che si sono viste e piaciute ma che non si sono mai conosciute. Una rappresentanza a 360,che si può vivere solo se si crede fermamente in ciò che si fa.

F. Ce Ne sono talmente tante che veramente non saprei risponderti. Posso raccontarti forse la richiesta più strana fatta da uno studente: andare a lezione con lui, la mattina presto, per fargli prendere il posto in prima fila “prenotato” da altri…

Ora quella più deprimente o seccante.

G. Come in ogni situazione vi è il rovescio della medaglia. A me intristisce molto l’invidia di chi cerca spesso di travalicarci, di metterci in cattiva luce, la presunzione di chi critica senza sapere di ciò di cui parla, la meschinità di chi si concentra solo sulle sconfitte, dimenticandosi troppo in fretta quanto di buono è stato fatto. Fortunatamente le cose eccitanti vincono di gran lunga .

F. Se c’è una cosa che mi infastidisce allora non posso non parlare di quegli studenti che amano lamentarsi perché altrimenti non saprebbero che fare. Tuttavia siamo in Italia quindi cerco di passarci avanti. –

È stato proficuo il lavoro di coppia? È stata come ve lo sareste aspettato?

G. Definire il lavoro con Filippo “proficuo” è riduttivo. Abbiamo la stessa idea di università, la stessa idea di rappresentanza, entrambi la interpretiamo mettendoci del nostro. Siamo complementari. Ci confrontiamo spesso sul da farsi, abbiamo un ottimo dialogo. Abbiamo Fatto molto e non vogliamo fermarci. Sinceramente non sapevo cosa aspettarmi perché non avevo avuto mai modo di conoscerlo, però sono decisamente soddisfatto.

F. Dopo appena due mesi di lavoro insieme I ragazzi più grandi son venuti da noi per complimentarsi per come avevamo impostato il nostro rapporto. A quanto pare non si vedevano rappresentanti così in sintonia da anni. Tralasciando però quelli che sono i pensieri degli altri, in Giovanni Cioffi ho trovato una splendida persona, un grande lavoratore disposto a sacrificare tutto il suo tempo libero per I problemi degli studenti. Lo stesso fatto, poi, di avere una pagina facebook condivisa per le comunicazioni credo sia un esempio di come il lavoro di squadra funzioni. –

Descrivete con un aggettivo il collega? Senza censure mi raccomando!

G. Ok sono logorroico, lo avrai capito, ma nn mi puoi fare domande così così secche.. Comunque premettendo che dei due lui è il bello ed io sono il simpatico o almeno ci provo, senza pensarci due volte direi: ambizioso, diligente, leale.

F. Risposta seria: stacanovista. Risposta che vuoi in realtà: Hashtaggista (neologismo per indicare una persona che mette hashtag ovunque). Giò, Ti prego basta! –

Lavoreresti nuovamente insieme quindi?!

G. Intanto mi tocca fino a Maggio, poi come si evince dalle risposte sopra, ti rispondo di si. Non mi sento di escludere che le nostre strade si ricontreranno, cosa ci riserverà il futuro non è dato saperlo..

F. Assolutamente! Siamo totalmente complementari e questo permette di dividerci il lavoro e dimezzare I tempi per qualsiasi cosa.

Ed invece il rapporto con “mamma Luiss” come procede?

G. Visti ormai i cinque anni passati insieme, mi verrebbe da chiamarla più Nonna che Mamma, e un po’ come accade con tutte le nonne o le mamme, è un rapporto odi et amo. Da Rappresentante ho potuto apprezzarne ancor più da vicino le potenzialità e le opportunità, ma ho anche avuto modo di riscontrarne i difetti e le seppur minime mancanze. Consiste anche in questo il nostro ruolo, del resto non era Borsellino che diceva: “il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.“ ?

F. Direi ottimale. Il rapporto con il personale è eccezionale. Sono tutti disponibilissimi nel confrontarsi e nel consigliare. –

Dopo tre anni per Filippo e ben quattro per Giovanni passati qui, siete fieri e orgogliosi delle scelta fatta? Studiare in LUISS com’è per Giovanni Cioffi e Filippo Attanasio?

G. Sono orgoglioso della mia scelta. Una scelta che rifarei. L’università mi ha permesso di maturare, mi ha aperto la mente, mi ha offerto opportunità che altrovè non avrei potuto vivere, mi ha permesso di conoscere persone eccezionali. Mi ha trasmesso il culto per lo studio, e il desiderio di impegnarsi. Studiare in LUISS non era male, adesso con le nuove aule lettura e l’aumento dei posti studio è ancora meglio!

F. Non avrei potuto fare scelta migliore. Studiare in questa università, aggiunto all’essere fuori sede, sta contribuendo tantissimo alla mia crescita e preparazione.

In base a ciò vi sentite quindi di consigliare a giovani neo-diplomati disperati di venire a studiare qui? (a loro rischio e pericolo ovviamente!)

G. È ancora presto per disperarsi, non credi? Non hanno ancora sostenuto l’ esame di Diritto processuale Civile. A parte le battute mi sento di dare a tutti i nuovi un consiglio: Scegliete la LUISS consapevolmente: sarà un percorso emozionante fatto di molte gioie e qualche delusione. Studiate,ma per voi stessi e non per il voto, le soddisfazioni arriveranno. Vivete appieno l’ università con tutte le opportunità che vi offrirà. Godetevi Roma.

F. Se pensassi il contrario non avrei potuto fare il rappresentante. Scherzi a parte, la nostra è un’ottima università. Alla LUISS si diventa uomini e donne, pronti ad affrontare l’ignoto e spietato mondo globalizzato.

Erasmus SI, NO? Perché?

G. A questa domanda ti illuminerà certamente con più cognizione Filippo, dal canto mio però rispondo con un Si entusiastico. L’Erasmus è un’esperienza di vita, che ti cambia e ti cresce. Oltre naturalmente ad essere un valore aggiunto da inserire nel futuro curriculum. Un’ esperienza che a me manca. Bilanciando sano divertimento e fruttuoso studio, è forse un’avventura tanto indimenticabile quanto invidiabile.

F. Decisamente sì, non scherziamo. La prima domanda in un colloquio è se si è fatta un’esperienza all’estero. Tralasciando questo aspetto, andare in Erasmus vuol dire imparare una lingua, autodeterminarsi, creare un network di amicizie internazionale e altro ancora… –

Già progetti post-laurem?

G. Sogni Tanti, tantissimi, a casa ho finito i cassetti. Penso che mi iscriverò ad una scuola per le professioni legali per prepararmi ai terribili esami di Stato e di abilitazione. Sogno di diventare un Magistrato. Vorrei frequentare uno studio per il tirocinio, e magari viaggiare per il mondo, grazie anche alle mie competenze.

F. Ho sempre affrontato la mia vita in cicli-obiettivi. Dopo 5 anni a Roma mi piacerebbe provare qualche esperienza in altre città; magari all’estero. Veniamo a qualche domanda scomoda! -Vorrei un giudizio oggettivo sul fenomeno associazionistico talvolta, oserei dire, cannibale in Luiss, ed ancora, è troppo asserire che siano politicizzate?

G. Oh,Luca,non aspettavo altro che queste domande scottanti. Credo nell’ associazionismo puro e depoliticizzato, sono uno scout. E so cosa significa “associazionismo con la A maiuscola. Se non credessi nel potere benefico delle associazioni non avrei contribuito qualche anno fa a crearne una qui in LUISS. L’associazione è forse il miglior strumento che possiedono gli studenti per poter vivere attivamente l’esperienza universitaria. Tutte le associazioni sono politicizzate nel senso di impegnate civilmente. Ciò che mi spaventa però è l’ intrusione violenta dei partiti, e di omuncoli politicanti senza scrupoli. Una cosa è l’università, una cosa è il partito. Non tutti lo hanno compreso. Se ti dovesse capitare, a Maggio prossimo prova a osservare cosa accade davanti al bar di via Parenzo, capirai cosa intendo.

F. Potremmo parlarne per ore, ma visto che siamo ad inizio anno colgo l’ occasione per asserire quanto sia ridicolo che ogni estate si formino più gruppi per le matricole per cercare di “accaparrarsele”. La mia soluzione è: uno per dipartimento gestito dai rappresentanti, in cui tutte le associazioni sono presenti e possono contribuire all’orientamento dei neodiplomati, senza infastidirli di continuo. Non sono le associazioni ad essere politicizzate, ma parte dei loro esponenti che strumentalizzano una cosa tanto bella per un loro interesse esterno.

E a proposito di politica, dove vi schierate, se vi schierate? Visto che al giorno d’oggi l’indole politica giovanile si sta affievolendo!

G. Sono un elettore di Centro sinistra, e da un po’ di anni sono un Renziano, non mi nascondo. Non mi ritengo nè bigotto né ottuso, con me si può ragionare, so ascoltare. I giovani si sono allontanati dalla politica perchè se ne è perso il valore autentico. La politica torni ad essere una passione non un lavoro, Impegnarsi e interessarsi in prima persona è il primo passo, per provare a lasciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato.

F. Ho iniziato a seguire la politica nel 2006 (facevo il “tifo” per Prodi). In generale sono sempre stato di centro-sinistra e da qualche anno sostenitore di Matteo Renzi. Proviamo a cambiare questo Paese. –

Concludo chiedendovi dove, realisticamente, vi vedete fra 10 anni? E soprattutto dove vedete l’altro?!

G. Spero laureato da un bel po’ di anni, con un lavoro che mi piace e che mi permetta di mettere in luce i mie talenti. Una famiglia numerosa e felice. E con tutti i capelli o quasi, visto che non li ho persi adesso per il troppo studio. Come vedo Filippo? Realizzato! Gli auguro il meglio, e questa non e una captatio benevolentiae,; è stima sincera quella che che provo nei suoi confronti.

F. Sinceramente non lo so. Spero di riuscire a fare un lavoro che mi permetta di girare il mondo e vivere di esperienze. Giovanni sarà un super magistrato sempre pronto a schierarsi sempre dalla parte dei buoni!

Grazie per l’attenzione, e grazie a loro per essere stati così disponibili! In attesa che possiate conoscerli meglio, dai rappresentanti e me, BUON ANNO ACCADEMICO.

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