Debora Mattei

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Aviazione Net Zero: verso una neutralità climatica

Debora Mattei 26 Ottobre 2022 Nessun commento

Il settore dei trasporti è una delle principali fonti di inquinamento ambientale. Nonostante l’automobile, con circa 1,2 miliardi di veicoli al mondo, sia il maggior

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Concessioni balneari: dal “diritto di insistenza” allo stop delle proroghe previsto dal Ddl concorrenza.

Debora Mattei 20 Aprile 2022 Nessun commento

Il 15 febbraio scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità un emendamento al ddl concorrenza in materia di concessioni demaniali marittime che prevede l’obbligo

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@iurisprudentes
✍️ di Alessandro Romano @alessandro__romano ✍️ di Alessandro Romano
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Tra i prodotti e servizi più all’avanguardia che “l’internet” offre al giorno d’oggi, non possiamo non includere le intelligenze artificiali (IA), ormai accessibili a tutti.
Numerosi sono gli esempi di queste tecnologie che, in un arco di tempo piuttosto ristretto, potrebbero cambiare radicalmente le nostre vite.
In realtà, le IA sono già in uso nella nostra quotidianità da alcuni anni (sotto forma di strumenti quali assistenti vocali, guide autonome e notifiche personalizzate).
All’alba del 2023, ciò che fa discutere è la velocità e il modo con il quale queste IA si stanno evolvendo, avvicinandosi sempre più all’immaginario fantascientifico con cui, nei film, vengono identificati i robot. Vi stupirà sapere, infatti, che la breve introduzione di questo articolo è stata scritta da “Chat GPT”: un bot che ad oggi rappresenta l’eccellenza assoluta in termini di intelligenza artificiale e che, negli ultimi mesi, è stato oggetto di dibattiti feroci e contrastanti, che al contempo ne analizzano l’utilità, ma guardano con timore alle possibili applicazioni di questa tecnologia.
 
Cos’è Chat GPT? L’acronimo “GPT “sta per Generative Pretrained Transformer, mentre “Chat” sta ad indicare il modo con il quale questa IA è stata impostata. Il suo funzionamento è simile a quello utilizzato da uno di quei bot a cui chiediamo assistenza in caso di difficoltà su un qualsiasi sito.
Chat GPT è pertanto un modello di elaborazione del linguaggio sviluppato da OpenAI: un’organizzazione senza scopo di lucro che ha l’obiettivo di creare un’intelligenza artificiale amichevole (c.d. “friendly AI”) in modo che “l’umanità possa trarne beneficio”. Il fondatore, nel 2015, fu Elon Musk che, insieme ad altri investitori, ha donato oltre un miliardo di euro all’azienda, credendo fermamente di riuscire a sviluppare un IA che potesse essere utilizzata nel quotidiano per risolvere problemi di diversa complessità.
Fu così che nel 2022 ChatGPT diventa virale.
✍️ di Enrica Vacca @enrica.vacca 💻 Leggi ✍️ di Enrica Vacca
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Il taser è un’arma non letale: una pistola elettrica che ha lo scopo di paralizzare temporaneamente i muscoli del soggetto colpito. Infatti, invece di una pallottola, premendo il grilletto vengono sparati due elettrodi posizionati su piccoli dardi che possono arrivare fino a sette metri di distanza e trasmettere una scarica di 63 microcoulomb di elettricità per 5 secondi.
L’arma venne inventata negli anni 60, ma i modelli che consentono l’immobilizzazione totale del soggetto furono sperimentati per la prima volta negli anni 90’.
In Italia è stato introdotto nel 2020: il Consiglio dei ministri ha approvato il regolamento che ha modificato le norme del Dpr 359/1991 sui criteri per la determinazione di armamento e munizioni delle forze dell'ordine. Ad oggi, l’arma è impiegata in via sperimentale in 18 città Italiane (Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Cagliari, Napoli, Reggio Calabria, Palermo, Messina, Catania, Caserta, Brindisi, Reggio Emilia e Padova). I taser sono stati distribuiti a polizia, carabinieri e guardia di finanza, mentre a Roma il Consiglio comunale ha approvato una mozione per permettere anche alla polizia municipale di utilizzarli. 
Il garante per i diritti dei detenuti Mauro Palma ha messo in guardia sui rischi dell’introduzione del taser, sostenendo che si tratta di un’arma a tutti gli effetti, da utilizzarsi con cautela e in situazioni assolutamente eccezionali “quando non sia stato possibile ricorrere ad altri mezzi meno impattanti, come l’uso della parola”. Infatti: “Il fatto che non sia letale non significa che debba essere di semplice utilizzo: va usato come misura di ultima istanza. Le autorità dovranno vigilare con grande attenzione per evitarne l'utilizzo improprio”.
✍️ di Irene Ammendola @ireneammendola 💻 L ✍️ di Irene Ammendola
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Gli NFT (non-fungible token, in italiano gettone non riproducibile) sono dei token che rappresentano l'atto di proprietà ed il certificato di autenticità di un bene unico, che può essere digitale o fisico.
Il certificato di proprietà è registrato su una blockchain. Per blockchain si intende un registro digitale condiviso e immutabile in cui vengono riportate le transazioni di dati che non possono essere alterati o eliminati.
Attualmente la blockchain più adatta e diffusa per creare NFT è Ethereum.
L’applicazione degli NFT all’arte è stata fin da subito naturale. Il sistema NFT permette di certificare l’autenticità e la proprietà dell’opera d’arte digitale, che sennò sarebbe stata potenzialmente riproducibile all’infinito e diffusa senza poter essere tracciata.
 
La prima opera d’arte NFT è stata The first 5000 days dell’artista californiano Beeple (nome d’arte di Mike Winkelmann).
L’opera, come suggerisce il titolo, è composta da 5000 immagini jpeg disposte in ordine cronologico e contenenti anche personaggi come Donald Trump e Jeff Bezos. Per realizzare l’opera sono stati necessari 13 anni.
L’NFT di quest’opera è stato venduto nel 2021 dalla casa d'asta Christie's per 69,3 milioni di dollari. 
É così diventato il più costoso dei Token non fungibili.
✍️ di Enrica Vacca @enrica.vacca 💻 Leggi ✍️ di Enrica Vacca
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La Città dello Sport o "Vela" dell'architetto Santiago Calatrava è una delle grandi opere incompiute legate ai mondiali di nuoto che si sono svolti a Roma nel 2009. Si trova a due passi da uno dei quartieri simbolo della periferia romana per livello di abbandono e scarsità di iniziative sociali rivolte ai cittadini: Tor Bella Monaca, un quartiere da “rammendare”, come direbbe Renzo Piano.
 
Il progetto: Il progetto iniziale consisteva in un complesso polifunzionale monumentale di 52 ettari: un labirintico polo sportivo con due vele gemelle, che comprendeva:
⁃ un palazzetto da 15 mila posti
⁃ Una cavea da 8.000 posti
⁃ 2 piscine scoperte
⁃ 2 piscine coperte
⁃ Una pista di atletica
⁃ Un palazzo per basket e pallavolo
⁃ Impianti all’aperto per calcio, calcetto e tennis
⁃ Una torre alta 2 metri
⁃ 2 laghi
⁃ Un bosco di 30 ettari
 
Inoltre, intorno a tale struttura sarebbero stati realizzati: un campus da 1.500 alloggi per ospitare gli studenti universitari, piscine all’aperto e al coperto, una pista di atletica, altre strutture sportive, parcheggi, padiglioni e gallerie per eventi e mostre. Di fronte al complesso di impianti sportivi, era prevista una torre destinata al rettorato dell’Università, alta circa 90 metri.
✍️ di Ludovica Pirone @ludovicapirone 💻 L ✍️ di Ludovica Pirone
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Vi siete mai chiesti in quante modalità si può comunicare un messaggio? L’arte è sicuramente una di queste: attraverso essa si esprimono idee, sensazioni, emozioni, che possono portare a riflettere, a mettere in gioco i propri punti di vista, a soffermarsi, ad interrogarsi su situazioni ed argomenti nei riguardi dei quali non vi è mai stata particolare cura.
Ebbene Banksy, artista e writer (graffitista) Inglese, è uno dei messaggeri più potenti, nonché uno dei più importanti esponenti mondiali della Street Art: “l’Arte di strada”.
Le sue opere hanno un interessante ed originale punto di vista su questioni che riguardano l’ambiente, la politica, l’etica e la cultura, accompagnate da una intensa provocazione e tagliente ironia che contraddistingue il loro artefice e che spesso volge a trasmettere forti messaggi di denuncia, con l’intenzione di arrivare al pubblico in maniera diretta. Ed è proprio per questo che vengono effettuate per la strada, sulle mura degli edifici, sui ponti, poiché la strada è vissuta dalle persone quotidianamente e pertanto vi è una maggiore possibilità di far cogliere il messaggio, piuttosto che esporre nei musei, meno frequentati.
Banksy è in grado di trasformare luoghi pubblici, frequentati quotidianamente da tutti, in luoghi di riflessione, dove riesce a tramutare temi atroci in opere piacevoli, ironiche, scherzose, in grado di sensibilizzare anche i destinatari più piccoli, come i bambini, sulle problematiche proposte.
✍️ di Chiara La Rocca @____klar 💻 Leggi l ✍️ di Chiara La Rocca
@____klar 
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Una visita in Corea del Nord inizia sempre allo stesso modo: i pochi curiosi che vengono ammessi nel paese atterrano da un aereo di linea nel piccolo e ormai fatiscente aeroporto della capitale.
Per raggiungere il paese c’è anche un treno di epoca sovietica, che lascia Pechino tutti i lunedì, mercoledì e venerdì e, dopo una notte, arriva nel grigiore mattutino della stazione della capitale nordcoreana.
I passeggeri del treno dovranno passare i controlli alla frontiera sullo Yalu: il fiume sopra il quale passa il ponte ferroviario che connette la Repubblica Popolare Democratica di Corea, con la Cina.
Non è possibile visitare il Paese in maniera autonoma e indipendente: si viaggia solo se accompagnati, ventiquattro ore su ventiquattro, da guide fornite dal ministero del Turismo della Repubblica Popolare Democratica di Corea, che svolgono anche il delicato ruolo di assistere, istruire e controllare i turisti stranieri.
Il regime tenta di “vendere” agli stranieri un paese diverso e notevolmente più interessante.
La Corea del Nord è un Paese pieno di contraddizioni, nel quale, accanto a uno statalismo economico che rasenta l’autarchia, esiste un fiorente mercato nero di elettrodomestici e generi alimentari ed un crescente desiderio di consumismo per il superfluo quotidiano prodotto in Cina.
La società è forte e unita, le persone si aiutano a vicenda.
Nel nord-Corea impera la supremazia di Kim Il-Sung che priva i cittadini del senso di sé lasciando loro nient’altro che un timido eco di ciò che sono i diritti e le libertà.
Anche la famiglia del leader ha una pecora nera: il giovane Kim Jong Nam, figlio maggiore di Kim Jong Il e fratello dell'attuale comandante in capo Kim Jong Un.
Nel 2001 fu arrestato in un aeroporto giapponese con un passaporto falso: era fuggito di casa per andare a Disneyland. Nonostante esistano leggi e regolamenti in Corea del Nord, i cittadini sono costretti ad obbedire ai “Dieci Principi e Fondamenti del Lavoratore di un Sistema Unitario Ideologico”.
✍️ di Chiara La Rocca @____klar 💻 Leggi l ✍️ di Chiara La Rocca
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Il lavoro agile (c.d. smart working) è una particolare modalità di esecuzione della prestazione di lavoro subordinato, introdotta anche al fine di agevolare la conciliazione dei ritmi di vita e lavoro.
 
Costituisce un nuovo approccio al modo di lavorare e collaborare all’interno di un’azienda e si basa su quattro pilastri fondamentali: revisione della cultura organizzativa, flessibilità rispetto a orari e luoghi di lavoro, dotazione tecnologica e spazi fisici.
 
Possiamo ritenere che, con la nascita del lavoro in modalità telematica, il concetto di ufficio è divenuto ‘aperto’.
 
Ci si è chiesti se fosse onere del datore fornire al lavoratore gli strumenti utili a svolgere l’attività lavorativa in modalità smart. A tal proposito ho posto tale interrogativo al Prof.Avv. Raffaele Fabozzi, esperto in diritto del lavoro, il quale ritiene che:
“Dove il lavoratore non è in possesso di mezzi per svolgere in modo idoneo la propria attività lavorativa è utile che il datore li metta a disposizione, bisogna comunque tener conto del contesto aziendale, delle esigenze e costi in capo al datore di lavoro.” 
 
La modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato può essere stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa; devono essere rispettati i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.
 
Il datore di lavoro è responsabile della sicurezza e del buon funzionamento degli strumenti tecnologici assegnati al lavoratore per lo svolgimento dell’attività lavorativa ed i lavoratori in smart working hanno diritto alla tutela prevista in caso di infortuni e malattie professionali.
✍️ di Daniele Fiorucci @fioruch_3 💻 Leggi ✍️ di Daniele Fiorucci
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Valentino Pediroda è l’esempio vivente del fatto che l’innovazione non è il prodotto di eventi casuali, ma che solo lo studio approfondito può permettere di osservare i fenomeni da un punto di vista critico benefico alla ricerca. 
Egli è il co-fondatore e CEO della società Modefinance, realtà triestina che si occupa di digitalizzare e automatizzare modelli di credit scoring tramite l’utilizzo di algoritmi di machine learning. Docente di Metodi Numerici presso l’Università di Trieste, sono numerosi gli studi riguardo le teorie sui metodi numerici che portano il suo nome. 
Ho avuto l’occasione di intervistarlo e discutere di temi come l’innovazione, i possibili sviluppi futuri dell’analisi dei dati e la figura del data scientist, uno dei profili più richieste dal mondo del lavoro in questo momento storico-tecnologico.
Al momento della fondazione della società, nel 2009, lo studio dei dati era ancora un campo poco esplorato, è stato difficile, quindi, ottenere la fiducia dei primi finanziatori?
Effettivamente sì. Essere, sotto alcuni punti di vista, i precursori, non è mai semplice.  Il fatto che Modefinance abbia indicato la strada che, col tempo si è rivelata vincente, ma che di fronte alla quale inizialmente non tutti erano pronti, si è rivelata una missione davvero complessa.
Quali erano i bisogni che mirava a soddisfare Modefinance nel momento in cui è stata fondata? Sono cambiati al giorno d’oggi?
Nel momento in cui siamo entrati in questo business, l’obiettivo era quello di creare uno scoring automatizzato che fosse più possibile globalizzato per tutte le aziende. In realtà, lo schema iniziale si è rivelato col tempo il mattoncino su cui abbiamo costruito quelle che oggi sono le nostre tecnologie. Quel mattoncino ha permesso alla nostra società di creare il prodotto Tigran, la piattaforma su cui le aziende e gli istituti finanziari possono automatizzare i propri processi di valutazione. Tutto è quindi iniziato con un’idea, anche se poi la sfida maggiore è stata realizzare l’infrastruttura e rendere il progetto funzionante e funzionale ai clienti.
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